In merito alle lettere di cittadini e agli interventi di politici e comitati degli utenti apparsi in questi giorni sulla stampa locale sul tema del recente aumento tariffario, ritengo utili alcune considerazioni, ringraziando anticipatamente gli organi d’informazione che ne daranno pubblicazione, nell’interesse dei numerosi lettori che sono anche utenti del bus.

Innanzitutto è bene chiarire che se Comune e Provincia sono intervenuti sulle tariffe, ciò è dovuto agli effetti della manovra del Governo centrale che ha ridotto i trasferimenti statali destinati alle Regioni per i trasporti locali. All’Emilia-Romagna sono venuti a mancare 64 milioni di euro di risorse pubbliche sui 230 totali contrattualizzati a livello nazionale e dovuti ai trasporti pubblici di persone come corrispettivi integrativi delle tariffe: a fronte di tagli così pesanti, il problema che oggi si pone è quello di trovare soluzioni in grado di consentire la stessa esistenza di un servizio adeguato alle esigenze dei cittadini.

A questo proposito, occorre dire che Bologna incontra un’alta domanda di trasporto collettivo che ne fa una tra le grandi città in cui i mezzi pubblici sono più utilizzati, fattore che ha consentito nel tempo la diminuzione del tasso di motorizzazione privata, che nella nostra città è al di sotto della media nazionale e che rappresenta una virtuosa controtendenza.

Desidero dire questo, in particolare, a chi ama farsi paladino delle esigenze locali, con discutibili volantinaggi e affermazioni demagogiche, sostenendo però al tempo stesso le politiche del Governo che tagliano risorse ai trasporti pubblici. Gli aumenti tariffari generano un inevitabile e diffuso malcontento, ma è doveroso indicarne le ragioni che oggi vengono a determinarli, dopo 8 anni di prezzi invariati, durante i quali gli Enti Locali bolognesi hanno potuto garantire costanza di condizioni, anche grazie alla capacità di ATC di conseguire l’equilibrio economico e finanziario.

L’azienda, infatti, presenta bilanci in attivo consecutivamente da 5 anni, con utili interamente reinvestiti, frutto di un Margine operativo lordo che si attesta su oltre 14 milioni di euro, effetto di una ristrutturazione aziendale mirata, in primo luogo, al contenimento dei costi di struttura, e ottenuta al tempo stesso, continuando ad investire: oltre 136 milioni di euro investiti negli ultimi 4 anni, di cui 42,6 per 139 nuovi autobus che circolano oggi nelle nostre strade a beneficio di una migliore qualità dell’aria e del servizio.

Inoltre, a chi, nei giorni scorsi, ha “generosamente” riservato all’Azienda consigli di gestione industriale di facile presa, occorre sottolineare, conti alla mano, i risparmi in termini di costi del vertice societario: l’intero CdA, la direzione generale e i revisori costavano, nel lontano 2003, 780.000 euro; oggi solo 300.000 euro annui, per un’azienda che nel 2009 ha anche incorporato la ferrarese Acft e i relativi servizi su tutto il bacino ferrarese. Tra questi sono ovviamente compresi i miei compensi: come è notorio e pubblico, in qualità di Presidente che da 5 anni ha assunto anche le funzioni di direttore generale, per gli incarichi in ATC percepisco un compenso annuo lordo di 80.475,78 euro – che è in molti casi inferiore a quello di numerosi dirigenti di enti pubblici – per dirigere un’azienda che conta oltre 2200 dipendenti e con un valore della produzione che si aggira attorno ai 200 milioni di euro.

Sempre in tema di risparmi, le consulenze pagate a vario titolo, sono passate da 1,8 milioni di euro nel 2003 a 0,3 milioni di euro attuali e la struttura si è alleggerita, negli ultimi sei anni, di 73 unità di personale dirigenziale e impiegatizio, con un risparmio di costi di circa 3 milioni di euro all’anno.

Quanto all’evasione a bordo, la percezione del fenomeno è acuita dal fatto che molti passeggeri salgono sul bus senza convalidare il biglietto. E’ tuttavia necessario dire che ciò non è sempre indice di evasione, ma, spesso, solo del fatto che chi effettua spostamenti fissi come quelli casa-lavoro trova maggiore e crescente convenienza nell’abbonamento: gli abbonati annuali ATC, a Bologna e provincia, sono passati dai 43.000 del 2004 agli oltre 55.000 attuali e nell’ultimo anno sono stati venduti oltre 390.000 abbonamenti mensili: già ora oltre circa il 60% dei viaggi in autobus è compiuto da persone che possiedono l’abbonamento e crediamo che questa tendenza sia ancor più accentuata oggi, a fronte di aumenti molto più contenuti degli abbonamenti rispetto ai biglietti.

Questo aiuta a far luce su molte “mancate obliterazioni” – spesso lamentate paradossalmente proprio da chi non compie alcuna convalida essendo in regola in quanto abbonato – ma non ci esime da controlli e verifiche che ogni anno interessano oltre un milione di passeggeri e che intendiamo intensificare ulteriormente. Ancora oggi, però, dobbiamo continuare ad affidarci al solo controllo umano che, per quanto attivo al limite delle migliori intenzioni e della sostenibilità economica, non può certo essere presente su oltre 2.800.000 corse che ogni anno ATC mette in esercizio in città e provincia: a Bologna, infatti, non è ancora stata autorizzata dai competenti uffici ministeriali la possibilità di compiere sperimentazioni del controllo elettronico degli accessi, i comuni “tornelli”, di cui ATC da oltre 4 anni ha la primogenitura in termini di realizzazione di un prototipo, e che in altre realtà italiane hanno già potuto fare la loro comparsa sui bus per le necessarie prove in servizio. Qui no, e non certo per responsabilità di ATC, che crede nella validità dell’idea e continuerà a richiedere a gran voce la possibilità di metterla in atto.

Ho voluto fare precisazioni dovute. Il trasporto pubblico che ATC eroga si intreccia quotidianamente con i cittadini delle province di Bologna e Ferrara, ne accompagna la mobilità con grande attenzione alla qualità di un servizio tra i più necessari per le nostre comunità; ha il compito di continuare ad investire interpretando al meglio i bisogni degli utenti.

E’ necessario che questo pubblico possa avere anche da noi, che forniamo questo servizio, informazioni adeguate e, soprattutto, veritiere.

Grazie per l’attenzione,

Francesco Sutti

Presidente ATC SpA