La Guardia di Finanza di Modena, al termine di una complessa indagine durata due anni e coordinata dal pm Francesca Graziano, hanno scoperto e sgominato una banda che favoriva l’immigrazione clandestina vendendo falsi nulla osta utilizzabili per la richiesta di permesso d’ingresso in Italia per formazione professionale. Due persone sono finite in carcere menmtre una terza –  un avvocato – ai domiciliari. L’organizzazione, con sede a Mirandola, era attiva in tutta l’Italia. Secondo quanto è emerso dalle indagini, la banda esercitava anche abusivamente l’attività bancaria, con la raccolta abusiva del risparmio; l’attività assicurativa, con la creazione di polizze rc auto false e attività finanziarie illecite.

Numerose le perquisizioni compiute in uffici di società finanziarie, aziende, abitazioni private che hanno permesso di acquisire una vasta documentazione utile a disegnare l’attività del gruppo. 30 le società coinvolte nell’attività illecita (spesso di facciata) avevano strutturato una capillare ramificazione in varie regioni del centro e nord Italia, mediante la creazione di agenzie che operavano in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Umbria, Marche e Piemonte.

L’attività più lucrosa dell’organizzazione – spiegano le Fiamme Gialle – era quella di favorire la regolarizzazione di cittadini stranieri senza permesso di soggiorno, attraverso assunzioni fittizie di colf e badanti da parte di persone compiacenti che, dietro il compenso di circa 1000 euro, si fingevano bisognosi di assumere collaboratori domestici. Questi, dopo la formalizzazione del contratto presso le varie Prefetture, si dimettevano e si dileguavano sul territorio nazionale in possesso di un regolare permesso di soggiorno.