Dal 2011 tutti i Comuni capoluogo di provincia dell’Emilia-Romagna e una rete di enti con capofila Fidenza (Parma) realizzeranno attività di accoglienza per richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria: la graduatoria, recentemente approvata dal ministero dell’Interno, finanzierà infatti con il Fondo nazionale Politiche e Servizi dell’Asilo tutte le proposte presentate da enti di questa regione.

“L’Emilia-Romagna è l’unica Regione che ha progetti per rifugiati in ogni provincia – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – . Parliamo non di immigrati, ma di persone costrette a fuggire o espulse dal proprio Paese a causa di discriminazioni politiche, religiose o etniche, che hanno già ottenuto dal governo italiano lo status di rifugiati. Quest’anno il finanziamento complessivo sarà di circa 3 milioni di euro. L’approvazione dal ministero dell’Interno di tutti e 10 i progetti riconosce l’impegno e la competenza degli enti locali, del terzo settore e della Regione che da anni sostiene la rete ‘Emilia-Romagna Terra d’Asilo’”.

Per tre anni (2011-13) saranno disponibili 284 posti in piccole strutture abitative (nel 2010 erano 245). A Bologna ci saranno altri 15 posti per le cosiddette “categorie vulnerabili” (minori non accompagnati, disabili, anziani, donne in gravidanza, genitori singoli con figli minori, persone che abbiano subito torture o gravi violenze), mentre Fidenza e Ferrara avranno ciascuna 4 posti per persone affette da disagio mentale. Inoltre, mentre 9 progetti continuano – o incrementano – le attività già svolte da anni, per la prima volta entra nella rete regionale anche il Comune di Piacenza (15 posti disponibili).

A livello nazionale gli enti locali dello Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati) sono 111 (per un totale di 2500 posti ordinari); nella graduatoria finale 4 Comuni dell’Emilia-Romagna si sono collocati entro le prime 20 posizioni (Modena al 2° posto, quindi Bologna, Fidenza e Forlì).

Si stima che la popolazione rifugiata in regione sia di circa 4500 persone, mentre in tutt’Italia è di 60mila (9600 nuove domande nel 2010). I rifugiati fuggono dalla propria terra a causa di persecuzioni e violenze (lo status giuridico è stato definito dalla Convenzione di Ginevra del 1951) e, per affermare il proprio diritto alla richiesta di protezione internazionale, sono costretti ad affrontare viaggi estremamente pericolosi, a rischio della vita, attraverso frontiere o mari. La Regione Emilia-Romagna, insieme a 12 partner di altre Regioni, ha presentato recentemente come capofila un progetto del Fondo europeo rifugiati (Fer) per una ricerca sull’integrazione sociale dei titolari di protezione e ha aderito, anche con l’Agenzia Sanitaria e Sociale, ad altri due progetti per vittime di tortura e per la formazione etnopsichiatrica e antropologica degli operatori socio-sanitari.