Si avvia a conclusione il VI Censimento generale dell’agricoltura. La rilevazione, iniziata il 25 ottobre scorso, sarebbe dovuta terminare entro il 31 gennaio ma l’Istat ha recentemente prorogato i termini al 28 febbraio. La procedura prevede poi che entro il 31 marzo vengano registrati i dati raccolti e che entro il mese di giugno siano validati i dati provvisori.

I rilevatori hanno operato sulla base di una lista precensuaria che registrava in Emilia-Romagna 95.878 unità agricole e, per la prima volta, l’indagine è stata svolta direttamente sul campo, presso la residenza del conduttore agricolo.

Le unità verificate fino ad ora sono 94.392, e di queste il 77,8% (73.475) sono aziende vere e proprie, mentre le rimanenti risultano essere unità non esistenti, non rilevate o fuori dal campo di osservazione. I rilevatori hanno trovato ad oggi 2.640 nuove aziende, un aumento del 2,8% spesso determinato da modifiche, come scissioni o incorporazioni, di aziende già presenti in lista.

“È la prima volta – ha sottolineato l’assessore regionale all’Organizzazione Donatella Bortolazzi – che la Regione gestisce autonomamente, seppure in collaborazione con Istat, una rilevazione tanto complessa dal punto di vista organizzativo e finanziario, e possiamo dire con soddisfazione che la macchina ha funzionato bene, grazie soprattutto alla fattiva collaborazione degli Enti Locali”.

Scegliendo la modalità in “alta partecipazione”, la Regione Emilia-Romagna ha gestito l’organizzazione di tutta l’attività: sono stati costituiti 41 Uffici Intercomunali di Censimento (Uic) presso soggetti capofila quali Comuni, Province, Associazioni di Comuni, Unioni di Comuni o Comunità Montane e l’ufficio comunale di Molinella (Bo), utilizzando in modo condiviso le forme associative presenti sul territorio. Presso gli Uic, hanno operato circa 600 rilevatori. Istat ha inoltre messo a disposizione 7 operatori con compiti di ispezione e supporto tecnico, ed erogherà alla Regione circa 5 milioni di euro, 3 dei quali saranno trasferiti agli Enti Locali per l’organizzazione degli uffici Intercomunali di Censimento e il pagamento dei rilevatori.

“Attendiamo con vivo interesse gli esiti del Censimento agricolo – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – La conoscenza puntuale della struttura produttiva ci consentirà di affinare ulteriormente le strategie e le politiche pubbliche di sostegno allo sviluppo competitivo del settore e di tutela degli ambienti rurali più fragili. Verificheremo inoltre se al prevedibile calo delle aziende e degli addetti corrisponde un parallelo, ed auspicabile, aumento della loro qualità imprenditoriale e professionale”.

Per la prima volta i conduttori hanno potuto compilare il questionario on line. Nella nostra regione hanno adottato questa modalità di rilevazione 4.167 imprenditori agricoli. La rilevazione on line si è conclusa il 31 gennaio, ed entro il 28 febbraio queste aziende potranno essere contattate per eventuali chiarimenti.

Il confronto con il livello nazionale è abbastanza incoraggiante, il totale delle unità rilevate è il 95.8%, contro l’86.2 italiano. Per la rilevazione on line, la nostra regione si attesta sul 4,4%, contro il 3,6 a livello nazionale.

Per quanto riguarda l’andamento della rilevazione nelle province di Rimini, Reggio Emilia, Forlì-Cesena e Ferrara la rilevazione è ormai terminata. Anche Ravenna e Piacenza hanno superato il 95% delle rilevazioni. Più problematiche risultano le operazioni a Bologna dove si concentra il numero maggiore di aziende che hanno compilato il questionario on line e di aziende più complesse dal punto di vista statistico. I ritardi, comunque contenuti, di Modena e Piacenza derivano sostanzialmente da difficoltà riscontrare nella rete di rilevazione.