L’Università di Modena e Reggio rischia il blocco del turn over nonostante le spese di personale non superino il 50 per cento del bilancio consolidato. L’on. Manuela Ghizzoni del Pd denuncia la mancata proroga per gli atenei dello sconto nel calcolo delle spese di personale rispetto ai trasferimenti dello Stato.«Siamo al paradosso: nel decreto Milleproroghe manca una proroga, importantissima, quella che riguarda lo sconto nel calcolo delle spese di personale degli atenei rispetto alle risorse trasferite dallo Stato. Questo vuol dire, in soldoni, che quasi la metà degli Atenei supereranno la soglia del 90 per cento del fondo di finanziamento ordinario utilizzato per spese di personale, e subiranno pertanto il blocco del turn-over con conseguenze gravi per l’offerta formativa e per l’attività di ricerca.

Tra gli atenei colpiti c’è anche quello di Modena e Reggio. Nonostante sia in ottime posizioni nelle classifiche sulla qualità didattica e scientifica rischia lo “splafonamento” delle spese; non per incapacità programmatoria o attitudine allo sperpero, ma perché si allarga sempre di più la forbice tra spese fisse obbligatorie (quali ad esempio gli stipendi) e stanziamenti dello Stato che progressivamente diminuiscono: il fondo di finanziamento ordinario é stato tagliato in due anni di circa 500 milioni di euro.

Come é stato ricordato recentemente dal Magnifico Rettore Tomasi all’apertura dell’anno accademico, rispetto al bilancio consolidato le spese di personale dell’università di Modena e Reggio non superano il 50 per cento, a dimostrazione della buona capacità di attrarre risorse non statali. Pertanto, la scelta del governo penalizza proprio quegli Atenei più dinamici nel recuperare risorse da privati e dai bandi regionali ed europei, poiché ne impedisce l’utilizzo per attivare contratti di ricerca a tempo determinato (quelli tenacemente voluti dalla Gelmini per sostituire il ruolo dei ricercatori, posto ad esaurimento). Cosí stanno le cose: pertanto, il Governo ci risparmi la vuota retorica dell’impegno in favore del merito e delle opportunità per i giovani».