Per la Giornata mondiale del rene, in programma giovedì 10 marzo, sforzo eccezionale della Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi del Policlinico di Modena, punto di riferimento dell’intera provincia per quanto riguarda le patologie renali, che aderirà alla iniziativa offrendo informazioni e screening gratuiti per i cittadini.

L’obiettivo di questa giornata è di sensibilizzare la popolazione per controllarsi più frequentemente, di fare prevenzione, nonché sottolineare ancora una volta l’importanza delle donazioni.

Sebbene, infatti, le malattie renali colpiscano, nel mondo, una persona su dieci, troppe persone non conoscono la propria patologia. Per accrescere la consapevolezza e diffondere la cultura della prevenzione la Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal prof. Gianni Cappelli, garantirà uno screening gratuito ad un centinaio di cittadini, anche a coloro che non hanno una famigliarità per le malattie renali. Per arruolarsi, gli interessati dovranno prenotare telefonicamente gli esami previsti, chiamando lo 059 4225879 nelle giornate di lunedì 7 e martedì 8 marzo dalle ore 12,00 alle ore 17,30 fino ad esaurimento dei posti disponibili.

I controlli, che si effettueranno giovedì 10 marzo alla Clinica Nefrologica (ingresso 15 – piano terra del Policlinico di Modena) a partire dalle ore 8,00, comprenderanno una visita ai pazienti, un colloquio e la consegna di una lettera per il medico curante, nonché la distribuzione di materiale informativo. Le attività saranno coordinate dalla Caposala Laura Bonaretti e dal nefrologo dott. Marco Ballestri. Inoltre, al primo piano della palazzina di Nefrologia e Dialisi verranno proiettati filmati sulla prevenzione delle malattie renali, cui potranno assistere anche cittadini privi di prenotazione.

Quest’anno – spiega il prof. Gianni Cappellisotto la lente di ingrandimento sono soprattutto le malattie vascolari ed il diabete, che sono divenute ormai le principali cause di malattia renale cronica con necessità di dialisi. Secondo i dati 2009 del registro regionale dell’Emilia-Romagna della Società Italiana di Nefrologia assieme costituiscono il 60% delle cause di malattia renale cronica, sopravanzando ormai tra le cause le altre malattie renali, fra cui le glomerulonefriti. Il motivo è legato all’invecchiamento della popolazione ed all’aumento dei pazienti diabetici e degli ipertesi. Occorre ancora sottolineare che la presenza di una malattia renale o di una proteinuria (albumina nelle urine), aumenta di 30 volte il rischio di malattia cardiovascolare. I pazienti anche se in dialisi, continuano a presentare, inoltre, in elevata percentuale, una complicanza cardiaca (59,6%), o vascolare (48,5%) o sono ipertesi (39%) o diabetici (32,5%)”.

Per questo – secondo gli specialisti – occorre comprendere i fattori di rischio e porsi alcune domande fondamentali: “Sono iperteso? Ho il diabete? Sono sovrappeso? Fumo? Ho più di cinquant’anni? Ho una famigliarità per malattia renale? Soffro di qualche problema renale?”. Se una delle risposte è positiva conviene rivolgersi al proprio medico.

Solo nel 2010 a Modena e provincia sono entrati in dialisi 102 nuovi pazienti, mentre nello stesso anno in Emilia Romagna sono stati 710 i pazienti che sono entrati in dialisi, di cui 470 maschi 240 femmine. In totale, nella nostra Regione, sono 2.972 le persone che nel 2009 si sono sottoposte a emodialisi extracorporea e 285 quelle che hanno fatto ricorso alla dialisi peritoneale. I dati modenesi non differiscono sostanzialmente da quelli regionali.

La Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi del Policlinico di Modena garantisce il servizio, oltre che alla città, anche ai distretti dell’Area Sud (Pavullo, Sassuolo, Vignola), mentre Carpi e Mirandola sono seguiti dalla Nefrologia dell’ospedale di Carpi. Nel 2010 sono stati effettuati 622 ricoveri su 22 letti della degenza ordinaria. Quasi un ricovero su quattro (23%) è legato ad una attrazione extra-provinciale e di questi il 18% proviene da fuori Regione. Presso gli l’ambulatori gestiti dai nefrologi del Policlinico sono state eseguite 659 prime visite e 7.649 visite di controllo, la metà circa delle quali presso il Policlinico, le altre dagli stessi nefrologi del Policlinico in strutture ambulatoriali convenzionate della Azienda USL nei Distretti di Modena Centro e Sud, concorrendo in questo modo alla prevenzione ed al rallentamento della progressione delle nefropatie.

In particolare, per la prevenzione e la terapia delle complicanze renali del diabete è stata attivata da alcuni anni la presenza settimanale di un nefrologo del Policlinico presso il Centro Antidiabetico dell’Ospedale di Baggiovara. La Nefrologia del Policlinico partecipa poi al Progetto PIRP (Prevenzione della Insufficienza Renale Progressiva) finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, contribuendo con 750 (versus 467 nel 2008) casi ai 10.500 pazienti inseriti ad oggi nel Registro Regionale che monitorizza l’evoluzione dell’insufficienza renale.

La Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi costituisce anche uno dei centri di riferimento regionale per l’attività di trapianto renale, in collaborazione con la Struttura Complessa di Urologia diretta dal prof. Giampaolo Bianchi e la Struttura Complessa di Chirurgia Vascolare diretta dal prof. Gioacchino Coppi. Nel 2010 sono stati effettuati 37 trapianti, di cui 29 da donatore cadavere e 8 da vivente. Di questi, 26 trapianti hanno riguardato un rene singolo, 3 doppio rene, 4 combinato fegato-rene. Infine 2 trapianti hanno riguardato pazienti sieropositivi per HIV, per i quali il Centro trapianti dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è l’unico in Regione autorizzato.

Con l’edizione di quest’anno – ha commentato il dottor Stefano Cencetti, Direttore generale del Policlinico – per la quarta volta il nostro ospedale viene a svolgere un ruolo di anche di promozione della salute. Con i cento pazienti che saranno visitati quest’anno, diventeranno più di quattrocento i cittadini che hanno potuto essere aggiornati con competenza sulla salute dei propri reni. Ovviamente non si tratta di uno screening sistematico e non rientra nella mission di un ospedale di alta specializzazione come il nostro, ma proprio per questo l’iniziativa acquisisce un elevato valore sociale perché svolta gratuitamente e disinteressatamente da nostri medici e infermieri ai quali va tutto il nostro plauso per la generosità di cui danno quotidianamente prova”.