“Arriva la primavera, esplode nella sua pienezza quasi con un sapore estivo e ad accompagnarla ecco serviti quattro sonori schiaffoni alla dignità di Modena, al suo cuore pulsante e ai modenesi tutti. Non ci sono infatti altre parole per commentare la scelta di impantanare l’intera città con un inutile quanto demagogico blocco totale del traffico”. Lo ha affermato in una nota il Consigliere Regionale del PDL Enrico AIMI intervenuto per porre l’accento “su una decisione che rappresenta l’ennesimo vergognoso calpestìo delle eccellenze modenesi, centro storico in primis. Roba da vendemmia distruttiva permanente.

Non si capisce infatti per quale stracaspita di motivo qualcuno, parruccone bianco d’ordinanza in testa, abbia deciso di alzare il ponte levatoio all’ingresso di Modena. Roba da Medioevo politico – ha rincarato il vicepresidente provinciale del PDL – con tanto di editto: guai ad entrare oltre le mura. Per farlo, bandite le auto. Può permettersi il lusso di una passeggiata solo chi è (ancora) in possesso di una bicicletta. Sono arrivati gli unni e te l’hanno fregata nel garage sotto casa? Amen. Spazio solo alle due ruote a pedali.

Viceversa, niet. A meno che non si sia disposti a sborsare 155 “denari” come obolo ai guardiani, pronti a verbalizzare all’ingresso della città come biglietto di benvenuto. Non fosse la realtà che ci circonda, ci sarebbe da non crederci. La terra che fu di San Geminiano ha un bisogno profondissimo di essere rilanciata e invece i compagni alla guida del vapore, continuano senza freni e in maniera pericolosamente schizofrenica a prendere decisioni fuori da ogni grazia politica. E il risultato – ha rincarato AIMI – è sotto gli occhi di tutti: centro storico (e non solo) a dir poco spettrale; quasi come Fukushyma, e non come la città rigogliosa e prosperosa che in realtà dovrebbe essere. Anche in una domenica in cui c’è una bella iniziativa come il mercatino dell’antiquariato.

Niente: i post-comunisti, che per le figuracce hanno il radar sempre acceso, anche questa volta sono riusciti a lasciare la loro impronta indelebile. Ma di questo passo non si può andare avanti: Modena ha bisogno di un netto cambio di marcia. Serve una politica di soccorso alla città, in direzione opposta e contraria a quanto fatto negli ultimi 65 anni. Serve maggiore libertà, altro che regole, burocrazia, “obblighi di dimora” in centro a piedi e divieti alle auto. Proprio l’esatto contrario: un ampio garage in centro storico e città aperta a tutti. Tutto questo prima che sia irrimediabilmente troppo tardi e prima che, magari alla vigilia dell’inaugurazione del Museo dedicato al Drake – ha concluso AIMI – a qualche altro solone della sinistra non venga la geniale idea di imporre a tutti, turisti compresi, l’obbligo di transito in risciò, fischiettando “Bella ciao” con le mani in tasca”.