La polemica di oggi della sinistra sul Liceo Sigonio è piuttosto tipica e usuale per chi prima crea i presupposti del danno, e poi addossa ad altri le responsabilità. Vorrei ricordare come primo aspetto, che la legge che ha istituito questi indirizzi scolastici nuovi, prevedeva per la nostra Regione un liceo coreutico e un liceo musicale. Il primo è stato assegnato a Reggio Emilia. Il secondo invece è stato assegnato in base ad una lista composta da tre citttà, elenco stilato dalla Regione, che notoriamente non ha un governo di centrodestra: le tre città erano Forlì, Ferrara e Modena. La scelta è caduta su Forlì. Tutto secondo la legge. Infine proprio Forlì, prima che fosse presa questa decisione, ha scelto di mettere sul piatto forti investimenti finanziari per dare un chiaro segnale a chi doveva decidere. Modena al contrario sul piatto non ha messo nulla, dimostrando così meno interesse. A parità di dotazioni di partenza, la decisione è andata verso chi ha mostrato più volontà, in questo caso Forlì.

Infine, legato a questo ultimo argomento ci sono i lavori di rifacimento del nuovo liceo Sigonio: il Comune ha deciso di posticiparli di tre anni. Significa che probabilmente l’inaugurazione sarà fatta fra 6 o 7 anni. Fra questi lavori era prevista una classe sperimentale che sarebbe stata un’ottima carta di presentazione da mettere sul piatto della bilancia. Ma non dovendo attendere più di un lustro.

A questo punto appare piuttosto facile fare della polemica antigovernativa, sorvolando sulle responsabilità degli enti locali di tutti i livelli: dalla Regione, scendendo fino al Comune, che nei fatti e per primo non ha creduto fino in fondo a questo progetto.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)