Siamo pienamente soddisfatti del risultato elettorale che consegna alla lista civica “Sinistra per Finale Emilia” un 5% di cui siamo orgogliosi e per il quale ringraziamo tutti gli elettori che hanno creduto nel nostro progetto. Progetto che non si ferma, ma prosegue in altri luoghi e con altre modalità!

Un buon risultato, ma che lascia fuori dal Consiglio comunale il terzo candidato sindaco per consensi a causa di un sistema elettorale ipermaggioritario che elimina le proposte politiche alternative. Basti solo pensare che per accedere al Parlamento occorre superare una soglia del 4% mentre per entrare in Consiglio comunale c’è uno sbarramento naturale di oltre il 7%! Ciò fa si che il 24% degli elettori non saranno rappresentati in Consiglio comunale. Se a questo aggiungiamo che il 26% dei finalesi non si sono recati alle urne ne esce un quadro molto preoccupante per la democrazia del nostro paese, che forza le leggi elettorali ad un bipolarismo che rende i programmi politici simili allontanando sempre di più i cittadini dalla politica.

In queste elezioni si sono confrontati due modelli di sviluppo: uno fondato sulla svendita del territorio e uno, quello proposto da Sinistra per Finale Emilia, fondato su una buona politica capace di coniugare ambiente, diritti e lavoro. I finalesi hanno scelto, causa anche un basso livello di informazione, un modello di sviluppo che porterà su questo territorio autostrade, cave che devasteranno Massa Finalese, impianti impattanti che avveleneranno ulteriormente la nostra aria. Modello di sviluppo sostenuto tanto da Ferioli quanto da Poletti, i cui partiti già nella precedente amministrazione hanno condiviso la privatizzazione dell’acqua e del ciclo dei rifiuti, l’ok alla autostrada Cispadana, la riconversione dell’ex zuccherificio in inceneritore, l’autorizzazione alla realizzazione della Ecoblok.

A tutto questo la destra di Poletti aggiunge il razzismo leghista e la demagogia berlusconiana, l’attacco costante alla Costituzione, alla Magistratura, ai diritti e alle tutele dei lavoratori. Un progetto politico che contrastiamo quotidianamente, e che rende bizzarra e fuori da ogni logica la proposta del PdL di assegnare l’assessorato all’ambiente a Stefano Lugli. Proposta bizzarra perché giunge proprio da un partito che vuole reintrodurre il nucleare in Italia e che non è capace di dire un no secco e chiaro al maxideposito gas di Rivara.

Pertanto la campagna elettorale di Sinistra per Finale Emilia finisce qua. Non abbiamo nessuna intenzione di snaturare la nostra proposta politica in improbabili apparentamenti che sarebbero in contraddizione con la campagna elettorale che abbiamo sostenuto. Preferiamo continuare ad occuparci dei problemi dei finalesi, che dopo il ballottaggio torneranno a materializzarsi in tutta la loro gravità.

Sinistra per Finale Emilia non termina la sua esperienza. Anzi, riparte dalla sua naturale vocazione di soggetto che ha l’ambizione di aggregare la sinistra finalese, i comitati e i movimenti che si battono per un’alternativa all’attuale modello di sviluppo.

Fin da ora ci dedichiamo al prossimo obiettivo: la vittoria al referendum del 12 e 13 giugno per l’acqua pubblica, contro il ritorno del nucleare, per abolire il legittimo impedimento!. Già il prossimo fine settimana ci vedrete in piazza a sostenere il referendum per difendere i beni comuni come l’acqua, proprio quella che Pd e PdL hanno, assieme, recentemente privatizzato.

(Lista civica “Sinistra per Finale Emilia”)