E’ l’Emilia-Romagna la regione pù “attrattiva” per quanto riguarda le migrazioni interne ed esterne (11,5 per mille), seguita da Lombardia (10,3 per mille), dall’Umbria (9,7 per mille), dalla Toscana (9,6 per mille). Tra le regioni del Mezzogiorno solo l’Abruzzo si stacca nettamente dalle altre con un tasso pari a 5,6 per mille. Lo rende noto l’Istat nel Bilancio demografico nazionale. Il Nord-ovest e il Centro quindi sono le aree più attrattive, con un tasso pari al 9,1 mille; segue il Nord-est (8,7 per mille).Il Sud acquista popolazione a causa delle migrazioni con l’estero, ma ne perde a causa delle migrazioni interne, con il risultato di un tasso migratorio appena superiore all’1 per mille.

Oltre la metà degli immigrati sono donne (54,7%), ancor più che negli anni precedenti. In particolare nel corso del 2010 sono state iscritte in anagrafe 458.856 persone provenienti dall’estero. Il numero di iscritti dall’estero è cresciuto di circa 16 mila unitaà rispetto al 2009. Le iscrizioni risultano distribuite nel corso di tutto il 2010, con una media di circa 38 mila nuovi iscritti ogni mese. Tra gli iscritti, gli italiani che rientrano dopo un periodo di permanenza all’estero rappresentano solo il 7,5% (circa 35 mila persone). La larga maggioranza è costituita invece da cittadini stranieri, soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro. Le cancellazioni dalle anagrafi di persone residenti in Italia trasferitesi all’estero ammontano a 78.762 unità. Tra i cancellati per l’estero prevalgono gli italiani (circa il 60% del totale).

Complessivamente, il bilancio migratorio con l’estero, pari a +380.085, è dovuto a un saldo fortemente positivo per gli stranieri, superiore a 390 mila unita’, che compensa il saldo lievemente negativo relativo alla sola componente italiana (-12 mila unita’ circa), stabile rispetto ai due anni precedenti. Il bilancio con l’estero risulta positivo per tutte le regioni e il corrispondente tasso varia dal 2,7 per mille della Sardegna al 9,6 per mille dell’Emilia-Romagna, rispetto a una media nazionale del 6,3 per mille.

Le regioni con tassi migratori esteri più elevati sono appunto, Emilia-Romagna (9,6 per mille), Lombardia (8,6 per mille), Umbria (8,1 per mille) e Toscana (8 per mille): in generale, le regioni delle ripartizioni del Nord e del Centro hanno tassi migratori esteri doppi rispetto a quelli delle regioni del Sud e delle Isole.

Per quanto riguarda il flusso migratorio interno, è stabile quello verso il Centro e il Nord. Nel 2010 i trasferimenti di residenza interni hanno coinvolto circa 1 milione e 370 mila persone. Il tasso migratorio interno oscilla tra il -3,2 per mille della Basilicata e il 3 per mille della provincia di Trento, seguito dal 1,9 per mille dell’Emilia-Romagna. Le migrazioni interne sono dovute anche agli stranieri residenti che presentano una maggior propensione alla mobilità.