“Il modello emiliano romagnolo è ormai giunto al capolinea”, decreta l’esito dello studio affidato da Cna ad Aldo Bonomi, presidente del Consorzio Aaster di Milano. Occorre cambiare e cambiare in fretta, avverte la Cna”.  La ricerca per cui è stato incaricato Bononi verteva sul modello emiliano-romagnolo e sulle prospettive future della regione.  I risultati dello studio sono stati presentati questa mattina a Bologna, nel corso della Conferenza regionale di Organizzazione della Confederazione.

Dall’indagine emerge “la necessità, non più rinviabile, di riqualificare il territorio e di procedere ad una riaggregazione territoriale”, fa sapere l’associazione artigiana aggiungendo che “il superamento del policentrismo dovrebbe centrarsi su tre grandi piattaforme: 1) la Via Emilia, l’asse trasversale che da Piacenza arriva a lambire Bologna; 2) Bologna Città Regione; 3) Città Adriatica i cui confini si disegnano tra il Delta del Po e Cattolica”.

CNA per parte sua, si attiverà subito. Ad annunciarlo è il segretario regionale CNA Gabriele Morelli: “Noi puntiamo a cambiare già nei prossimi mesi le nostre strutture di rappresentanza e contribuire a ricostruire su nuove basi la comunità economica emiliano-romagnola. Ma anche la politica deve fare altrettanto e farlo agendo con rapidita’”.

CNA ritiene che quanto emerso dalla ricerca di Bonomi, offra ampi spunti per ragionare insieme, organizzazioni di rappresentanza e istituzioni. “E’ dalla Regione – ha spiegato ancora Bonomi – e più in generale dalla galassia dei corpi intermedi che vi gravitano attorno, che gli intervistati si aspettano la capacità di fare da coagulo istituzionale delle tante terre del policentrismo, come accadeva fino ad un paio di decenni fa, ripartendo dalle comunità operose”.

Questo processo di ricostruzione della comunità economica emiliano romagnola e’ ulteriormente accelerata dalla crisi della politica, dalle manovre economiche che penalizzano con tagli ingiusti le regioni virtuose. “C’è una situazione economica e finanziaria – ha sottolineato Gabriele Morelli – che impone a tutti l’obbligo di ricercare strade nuove e percorsi efficaci per recuperare la perduta competitività”.