Il Coordinamento Federale di Sinistra Ecologia Libertà, in vista della manifestazione nazionale dell’1 ottobre a Roma, ha incontrato rappresentanze di Cgil, Uil, Arci e Legacoop per presentare le proprie idee e per intessere un dialogo circa le principali tematiche nazionali e locali in agenda; alle altre organizzazioni (datoriali, di movimento, partitiche, associative) che non abbiamo incontrato, è stata inviata una lettera aperta che avesse gli stessi fini e comunque chiederemo una serie di incontri successivamente all’1 ottobre.

Il momento politico è grave – con un Governo di centro-destra che si ostina a resistere assediato nel fortino, invece di scegliere l’unica strada possibile che ridia speranza al nostro Paese, cioè le elezioni anticipate – e crediamo sia giusto cercare una interlocuzione con tutto il panorama istituzionale, politico, civile, sociale modenese, sottoponendo all’attenzione della cittadinanza i motivi che ci spingono a scendere in piazza per raccogliere le domande che sorgono dalla società e costruire, tutti insieme, una credibile alternativa alle macerie morali e materiali del ventennio “berlusconiano”. Ma andare oltre il “berlusconismo” significa avere presente che questo non è che la punta di un iceberg ben più grave e grande che è dato dal limite irreversibile – sul piano fisico, economico, sociale, ambientale, finanziario – dell’attuale modello di sviluppo e consumo.

Nel corso di questi incontri sono emerse consistenti consonanze a livello di contenuti e di analisi (con alcune differenze a seconda dell’intelocutore), ad esempio per quanto riguarda il giudizio sulle manovre del Governo, valutate non solo come ingiuste socialmente ma inefficaci nelle misure prospettate e nell’approccio adottato; la validità del metodo del confronto costante; la volontà di proseguire a livello locale – in un quadro di relazioni periodiche e durature, da tutti valutate come preziose – una prassi di discussione che auspichiamo si trasformi in momenti di approfondimento e di azione il più comuni possibile.

Una consapevolezza appare patrimonio dei soggetti incontrati: una stagione politica sta volgendo al termine e c’è bisogno di ragionare, concretamente, di politica, a partire dagli interventi che gli Enti Locali (falcidiati dalla scure governativa) dovranno effettuare per rendere equo l’impatto dei provvedimenti governativi nei confronti dei ceti medi e popolari, fino a giungere all’inadeguatezza del dibattito pubblico italiano che dovrebbe essere centrato sull’esigenza di un nuovo modello di società e di produzione, fondato sui beni comuni, sulla giustizia sociale ed ambientale e sulla redistribuzione delle ricchezze.

Sappiamo che il Governo ha agìto in tutt’altra direzione, ed è dunque compito delle forze del centro-sinistra e del protagonismo democratico dei movimenti che sono scesi in piazza in questo ultimo anno, ricostruire un orizzonte unitario, fatto di punti chiari ed esigibili.

Come SEL ne indichiamo cinque: l’abolizione del provvedimento (art.8 della recente manovra) che svuota lo Statuto dei diritti dei lavoratori ed il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro; un reddito minimo di inserimento per giovani e disoccupati che aggredisca il cancro della precarietà; una riduzione radicale delle spese militari in luogo dei tagli agli Enti Locali che si scaricano sulle collettività, in modo da liberare risorse che finanzino il welfare e la mobilità sostenibile; a livello internazionale, la Ttf (Tassa sulle transazioni finanziarie) dello 0,05 per frenare la speculazione e non impattare sull’economia reale; a livello nazionale, l’introduzione di una patrimoniale ordinaria con aliquota dell’1% sugli immobili di valore superiore agli 800.000 euro.

La Federazione modenese di Sinistra Ecologia Libertà, anche oltre la manifestazione dell’1 ottobre, continuerà nella ricerca di proposte le più condivise che diventino progetti operativi a livello locale.

(Coordinamento Federale SEL)