Ieri ho assistito alla prima partita di campionato della massima serie rugbistica italiana, tra Rugby Reggio e Rovigo. Oltre alla grande atmosfera che questo sport regala – specie nel cosiddetto “terzo tempo”, che avrebbe molto da insegnare a tanti sport , magri più popolari del rugby ma certamente secondi per disciplina e rispetto tra i partecipanti-, gli spalti del Mirabello avrebbero fatto invidia a molte città: più di 3’000 persone, locali e ospiti, a sostenere la propria squadra, in uno stadio che rimane ancora nei cuori di molti affezionati e, perchè no, nostalgici reggiani. Uno stadio, il Mirabello, che ha ancora molto da dare a questa città.

Infatti, non credo sia giusto “relegare” la squadra rugbistica cittadina a campi di gioco secondari, quale è ad esempio, pur essendo un ottimo impianto, il “Campo Crocetta” alla Canalina, che non garantirebbero la continua e grande affluenza cui il Mirabello può offrire. La posizione dello stadio “cittadino per eccellenza” potebbe offrire la presenza, non solo di intenditori ed appassionati di rugby, ma anche di famiglie e persone che vogliono vivere la città in maniera diversa dal solito. Tale impianto consente una capacità di 4’000 posti a sedere, al contrario dello stadio situato alla Canalina che potrebbe ospitare poco più che 1’000 persona circa. E’ scontato dire che in partite di notevole interesse, quale è stata ad esempio quella di ieri, la struttura del “Campo Crocette” non basterebbe.

Reggio Emilia, dopo anni, è tonata ad avere una squadra e dei giocatori che possono competere e far conoscere la nostra città in tutta Italia e questa è un’opportunità che non ci possiamo lasciar sfuggire.

L’Italia dei Valori chiede quindi alle amministrazioni locali di impegnarsi a far si che il Rugby Reggio possa continuare a giocare in uno stadio di tutto rispetto e capacità, quale è il Mirabello, dove ,tanto in passato quanto nel presente, si continuano a vivere grandi momenti di sport.

(Emanuele Magnani, Capogruppo Italia dei Valori – Presidente Commissione Sport)