La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado che aveva assolto i coniugi D. e L. C. di Massa Finalese, condannati in primo grado dal Tribunale di Modena a 12 anni per atti di pedofilia sui loro quattro figli. La vicenda processuale, cominciata nel 1988, tornerà quindi alla Corte d’Appello di Bologna. I figli (tre ora sono maggiorenni) furono allontanati dai genitori e la madre vive ora con un quinto figlio in Francia mentre il padre è rimasto nella Bassa modenese. Inizialmente era stata formulata anche l’accusa di riti satanici, poi caduta.

In relazione alla sentenza della Cassazione che ha stabilito che il processo per i coniugi di Massa Finalese è da rifare, interviene il Sindaco di Mirandola Maino Benatti:

«In coerenza con quanto abbiamo sempre sostenuto, ribadisco che il caso è così delicato e drammatico che sarebbe giusto che la politica ne restasse fuori, come purtroppo non è accaduto in passato, essendo stata l’intera vicenda in più occasioni strumentalizzata. Intendo riaffermare, per l’ennesima volta, la piena fiducia dell’Amministrazione comunale nell’operato dei Giudici. Mai in passato siamo intervenuti commentando le sentenze, a favore o a sfavore, come invece è stato fatto da più parti. La nostra azione si è sempre svolta all’interno del percorso giuridico. Confermiamo inoltre piena fiducia nel Servizio Minori dell’Unione dei Comuni che ha sempre svolto un lavoro serio e scrupoloso e che in questi anni è stato sottoposto a feroci attacchi».