«Ho perso il lavoro a 50 anni e non riesco più a farmi assumere»; «Sono in cassa integrazione e non arrivo alla terza settimana»; «Sono giovane e non mi hanno rinnovato il contratto a termine». Sono le storie dei modenesi che saranno raccontate domani – mercoledì 9 novembre – nel convegno dal titolo “Una casa per tutti”, promosso dalla Cisl di Modena. All’iniziativa, che si terrà alle 9.30 nella sala C del Palazzo Europa, la Cisl lancerà alcune proposte sulle politiche abitative nella nostra provincia. «A dicembre 2010 le richieste esecutive degli sfratti in provincia di Modena erano 2.170, 600 delle quali in città; gli sfratti eseguiti sono stati 604 – afferma Eugenia Cella, responsabile del sindacato inquilini Sicet-Cisl e relatrice al convegno di domani – Abbiamo una media settimanale di quattro-cinque richieste di esecuzione. Con il 93,87 per cento sul totale degli sfratti, Modena è la terza provincia italiana nella statistica degli sfratti per morosità, che spesso è incolpevole, cioè dovuta alla perdita del lavoro. In luglio è scaduto il protocollo sulla sospensione temporanea delle ordinanze di sfratto ma, nonostante le nostre sollecitazioni, non è ancora stato prorogato da Comune di Modena e Provincia».

Un altro dato che conferma la gravità dell’emergenza abitativa è quello relativo alle famiglie che chiedono l’alloggio Erp (Edilizia residenziale pubblica): l’anno scorso i richiedenti modenesi sono stati 1.089 e le assegnazioni 92. Questo significa che il 92 per cento delle domande è rimasto inevaso; attualmente ci sono 815 domande valide in graduatoria a fronte di 84 alloggi assegnati. La responsabile provinciale del Sicet-Cisl snocciola anche i dati relativi al Fondo sociale per l’affitto istituito dalla legge 431/98. «Era l’unico ammortizzatore sociale per gli affitti, ma – sottolinea Eugenia Cella – la legge di stabilità e i tagli del governo lo hanno praticamente cancellato. Nel 2000, con 80 mila richieste a livello nazionale, il Fondo aveva una dotazione di 361 milioni di euro; oggi, con 400 mila domande, è stato ridotto a 33,5 milioni, che diventeranno 14 milioni nel 2013. A Modena nel 2010 sono state 3.743 le famiglie che hanno usufruito di questa misura; le domande presentate quest’anno sono 3.981. Il Comune di Modena si è sempre impegnato su questo fronte, ma dal 2012 dovrà inventarsi nuove soluzioni, anche se è illusorio pensare che qualche euro di contributo pubblico basti per aiutare le famiglie in difficoltà con il pagamento dell’affitto. Non ci si è mai posti interrogativi sull’equità dei canoni richiesti che, in molti casi, – conclude la responsabile provinciale del sindacato inquilini della Cisl – si “mangiano” oltre la metà del reddito delle famiglie in cui lavora un solo componente».