Sei minorenni, componenti di una baby gang, sono stati denunciati dalla polizia di Bologna per una violenta aggressione ai danni di un 14enne. Un bolognese di 13 anni, tre serbi, un kosovaro e un marocchino devono rispondere di violenza privata e lesioni aggravate in concorso. Inoltre alcuni di loro devono rispondere anche di detenzione di oggetti atti ad offendere.In concorso con altri complici, in corso di identificazione, un sabato pomeriggio di settembre hanno aggredito un 14enne, nato in Italia da genitori stranieri, mentre giocava con due amici coetanei all’interno dei giardini pubblici di via Graziano, a ridosso delle scuole Gandino, nel centro di Bologna.

Mentre si trovava nel campo di basket è stato raggiunto da un 12enne serbo in compagnia di alcuni amici che lo ha accusato di aver picchiato tre anni fa un suo cugino. E per questo è scattata la sua vendetta. Dapprima ha chiamato altri complici e poi ha dato inizio alla violenta aggressione con calci, pugni e schiaffi causandogli la frattura del setto nasale. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi terrorizzati degli amici della vittima.

L’aggressione si è conclusa quando è passata di lì per caso una poliziotta libera dal servizio che ha chiesto subito l’intervento dei suoi colleghi del 113. Sul posto è giunta una volante del commissariato Due Torri che poi ha avviato le indagini dopo la denuncia del giovane che si è presentato negli uffici di via Del Pratello insieme alla madre. Il fascicolo è così finito sul tavolo del pm Flavio Lazzarini della Procura per i minorenni.

Nel corso delle indagini i sei adolescenti, tutti seguiti dai servizi sociali e incensurati, hanno più volte minacciato la vittima e i suoi due amici per costringerli a non parlare. Ma la vittima ha trovato lo steso il coraggio di denunciare permettendo alla polizia di identificare i suoi aggressori anche grazie ai loro profili su Facebook.

Ieri mattina gli agenti hanno eseguito le perquisizioni nelle abitazioni dei sei. A casa del kosovaro 17enne è stato trovato un coltello nascosto sopra l’armadio della sua camera da letto; mentre a casa di un serbo 15enne è stata trovata una pistola giocattolo priva del tappo rosso. Uno dei tre serbi indagato ha affrontato gli agenti assumendo una sorta di atteggiamento di sfida nei loro confronti. Sono invece caduti dalle nuvole i loro familiari. Dagli accertamenti è emerso che i sei in passato si sarebbero resi protagonisti di alcuni episodi di bullismo su cui sono in corso approfondimenti.