Brindisi a lambrusco e bensone, discorsi di sindaco e autorità, “mini sproloquio” della Famiglia Pavironica e canti della Corale Rossini. La festa per la Ghirlandina ritrovata, in programma venerdì 11 novembre alle 17.30 in piazza Grande, accoglierà i modenesi attorno al simbolo della città e della comunità, tra storia dell’arte e tradizione.

Grazie a un finanziamento di 3 milioni 200 mila euro (3 milioni dalla Fondazione cassa di risparmio e il resto dalla Regione con interventi anche ministeriali) e dopo quasi tre anni di lavori che hanno impegnato un centinaio di operai e tecnici – una trentina dei quali restauratori – la torre, spogliata del telo di Paladino e delle impalcature, può finalmente essere restituita ai cittadini.

“E’ un momento importante, direi storico”, commenta il sindaco di Modena Giorgio Pighi. “Il restauro della Ghirlandina è certamente l’opera più importante per la tutela del patrimonio artistico della città realizzata nel corso dei miei due mandati. Vedo ogni giorno che i cittadini ne sono orgogliosi”.

Aprirà la festa il canto tradizionale “Ghirlandeina”, primo momento musicale affidato alla Corale Rossini, che ha annoverato tra le sue fila Pavarotti padre e figlio. Mentre un faro illuminerà i bianchi e i rosa dei marmi della torre ripuliti dal restauro, il conduttore Andrea Ferrari, attore e regista modenese, darà la parola al sindaco Giorgio Pighi, al presidente della Fondazione cassa di risparmio Andrea Landi, all’assessore comunale ai Lavori pubblici Antonino Marino e al direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna, Carla Di Francesco. Toccherà poi ad Andrea Ferrari leggere e interpretare notizie storiche e curiosità sulla torre civica, preparate per lui da Francesca Piccinini, direttrice del Museo civico d’arte e responsabile del sito Unesco.

Toccherà poi alle maschere tradizionali, Sandrone e la famiglia Pavironica, celebrare l’evento con un “mini sproloquio” in cui ricorderanno ai modenesi, come avviene alla fine di ogni tradizionale discorso del Giovedì grasso, di tenersi ben stretti a “cla piòpa sàcca, èlta e drétta, piantèda in d’l’umbréghel ed Mòdna, ch ‘la s ‘ciama Ghirlandèina” (quella pioppa secca, alta e dritta, piantata nell’ombelico di Modena, che si chiama Ghirlandina).

Prima del brindisi finale con lambrusco e bensone, offerti dal Consorzio e da Conad, sarà inaugurata una mostra curata dall’architetto Rossella Cadignani, responsabile per il Comune dei lavori di restauro. L’esposizione – ospitata sotto i portici di piazza Grande, a piano terra del Palazzo Comunale e all’interno della Ghirlandina – si intitola “Con mani sapienti” e racconta attraverso una serie di fotografie il lavoro svolto per restaurare la torre, le tecniche impiegate e la capacità professionale delle persone che vi hanno lavorato. Sarà poi di nuovo la Corale Rossini a chiudere la festa con le sue voci e i suoi canti.

IN MOSTRA LE ‘MANI SAPIENTI’

“Abbiamo voluto realizzare una mostra capace di illustrare il lavoro svolto per restaurare la torre, per fare conoscere a tutti le tecniche impiegate e la capacità professionale delle tante persone che vi hanno lavorato. Tutto è stato eseguito a mano, con mani sapienti. E si è trattato di lavorazioni lunghe e meticolose che hanno permesso di ottenere il risultato che oggi vediamo”. Rossella Cadignani, architetto del Comune di Modena responsabile del restauro alla Ghirlandina, spiega così il contenuto e il titolo della mostra fotografica “Con mani sapienti: il restauro della Ghirlandina”, aperta da venerdì 11 (inaugurazione alle 18) a domenica 27 novembre.

L’allestimento è in tre sedi. Sotto il portico del Municipio i pannelli appesi scandiscono le fasi principali del restauro, mentre nell’atrio del Palazzo comunale, al piano terra, si presentano i risultati ottenuti dai restauri delle sculture e le scoperte e le modalità con le quali è stato eseguito il rilievo 3D di tutto l’apparato scultoreo. All’interno della Ghirlandina, distribuito su due piani, viene infine illustrato il lavoro più specifico effettuato per il restauro della parte superiore della torre, balconate e scala elicoidale.

La mostra sarà aperta con il contributo dell’Ateneo modenese, dipartimento di Scienze della terra e di Ingegneria meccanica, che hanno collaborato fin dagli studi iniziali al progetto e che tuttora portano avanti il lavoro di monitoraggio e controllo. Saranno ex studenti universitari che hanno discusso tesi di laurea sulla Ghirlandina a garantire l’apertura della torre al pubblico.

“Per affrontare la complessità del restauro di una torre medievale alta quasi 90 metri, segnata sulla superficie e nella struttura dal passare del tempo, sono state coinvolte molteplici professionalità e sono stati necessari quasi quattro anni di studio e lavoro per restituire alla vista dei cittadini l’importante monumento, simbolo tradizionale della città”, commenta Rossella Cadignani.

 NELLA TORRE UN MODELLO IN SCALA 1:50

Un modello ligneo in scala 1:50 della torre civica di Modena, eseguito dall’intagliatore Germano Bertolani, sarà esposto per la prima volta al pubblico all’interno della Ghirlandina nell’ambito della mostra curata da Rossella Cadignani “Con mani sapienti: il restauro della Ghirlandina”, che sarà inaugurata venerdì 11 novembre alle 18 sotto i portici del Municipio.

Commissionato dal Museo civico d’arte, il modello è stato realizzato grazie al contributo della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, che lo esporrà durante le festività natalizie.

L’artigiano, partendo dai rilievi grafici eseguiti dall’architetto Giancarlo Palazzi e dagli studi condotti dal servizio di Edilizia storica del Comune e dall’Università, ha riprodotto la complessità architettonica della Ghirlandina restituendo un’inedita visione d’insieme con funzione didattico-esplicativa dell’architettura.

Il modello in legno d’acero con due lati longitudinali sezionati permette, infatti, di apprezzare la volumetria, le caratteristiche costruttive interne ed esterne e i particolari architettonici del monumento. Il modello andrà a completare il plastico in legno del Duomo conservato nei Musei civici e realizzato nel 1984 dallo stesso intagliatore per la mostra “Lanfranco e Wiligelmo: il Duomo di Modena”.

La torre di Bertolani è realizzata in diverse parti scomponibili e ricomponibili a incastro per un’accessibilità visiva tale da consentire una più accurata lettura delle particolarità dell’edificio. La scelta dei materiali è stata suggerita dall’osservazione delle pietre con cui è costruita la torre: l’acero per i particolari raffinati, legno di pero per i marmi a tinta rosata, legno di noce per le zone adiacenti al monumento.

In futuro il modello ligneo di Duomo e Ghirlandina potrebbe costituire il fulcro della sezione medievale del nuovo museo della città che i Musei civici hanno iniziato a progettare.

LA TORRE VA IN ONDA IN TV SU RAI 3

Nel giorno della festa per la Ghirlandina ritrovata, venerdì 11 settembre, dalle prime ore del mattino sarà in piazza Grande anche una troupe televisiva di Rai3 che trasmetterà alle 7.30 uno speciale all’interno del programma “Buongiorno regione”. Il giornalista Manlio Mezzatesta parlerà della torre con l’architetto comunale Rossella Cadignani, responsabile dei lavori di restauro, e con il poeta modenese Alberto Bertoni, docente all’Università di Bologna.

Dallo speciale tv sarà poi realizzato anche un servizio per il Telegiornale dell’Emilia-Romagna in onda alle 14.