Sono risultati incoraggianti quelli che arrivano dal Centro Studi di Acimac, l’Associazione nazionale di categoria dei costruttori italiani di macchine per ceramica, tra i fiori all’occhiello dell’export made in Italy e leader mondiale in innovazione tecnologica e presenza sui mercati internazionali.

Le aziende del settore, che hanno nel distretto di Modena e Reggio Emilia la concentrazione maggiore, hanno registrato nei primi nove mesi del 2011 un incremento del giro d’affari del 26,4% sullo stesso periodo del 2010. A trainare le vendite, i buoni andamenti sui mercati internazionali, dove il settore realizza oltre l’85% del proprio fatturato. Positivo nel terzo trimestre dell’anno anche l’andamento sul mercato italiano, dove si è registrata per la prima volta, una reale inversione di tendenza sui trimestri precedenti.

La torta dei principali mercati export continua a mostrare fette omogenee, consentendo al settore, in questa fase di turbolenze sui vari mercati, di compensare i cali di alcune aree, con incrementi in altre. I ridimensionamenti sui mercati dell’area nord africana determinati dai disordini sociali in corso in alcuni importanti Paesi sono, ad esempio, stati per ora compensati da una significativa ripresa dell’export verso il sud-est asiatico. Tale risultato testimonia per altro il rinnovato interesse per le tecnologie made in Italy in un’area pesantemente presidiata dalla concorrenza cinese.

Nonostante le ottime performance fin qui registrate, resta cauto l’ottimismo per i prossimi mesi. A partire dalla seconda metà dell’anno, infatti, si è iniziato a registrare un ridimensionamento nei volumi d’affari e un rallentamento degli ordinativi anche sui maggiori mercati mondiali. Tale andamento, perfettamente in linea con le previsioni macro-economiche, porta a prevedere un rallentamento della crescita del settore anche nella prima metà del 2012.