L’ICI sulla prima casa è una tassa che da sempre ritengo difficile da giustificare. Chi si compra un alloggio dove vivere in Italia lo fa con denaro che avanza da una forte pressione fiscale. Sulla quale nulla hanno fatto neppure i governi di sinistra.

In un momento di crisi, posso capirne la reintroduzione, ma trovo stonato il tono trionfante che arriva dal Comune di Modena su questo fronte. Non penso ci sia nulla di cui festeggiare, nel sapere che in media i cittadini proprietari di case pagheranno probabilmente più di 200 euro a testa di tasse in più, con l’eventuale reintroduzione dell’ICI. Anzi se fossi nei panni di Pighi comincerei a farmi i conti su come tenere l’aliquota più bassa possibile.

E magari, se dovesse essere reintrodotta, penserei ad una riduzione dell’addizionale irpef, invece di un aumento. Riflettendo seriamente su come vengono spesi i soldi. Perché, come abbiamo visto in queste settimane, anche la definizione di un bando per i servizi mensa può fare la differenza.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere provinciale – PDL)