Mentre vengono confermati i dati sull’aumento della disoccupazione anche in emilia-romagna,raddoppiati dal 2005 ad oggi con in particolare, un aumento esponenziale per la disoccupazione giovanile che passa dal 10,7 del 2005 al 22,4 del 2011, il Comune di Castelfranco continua a spendere soldi di tutti i cittadini, per privilegiarne una parte, ovvero quella straniera, anche nell’accesso al lavoro. Questa volta lo fa organizzando un convegno informativo con esperti sulle metodologie, sul come cercare e trovare lavoro, rivolta anche agli immigrati che non parlano nemmeno l’Italiano, promettendo loro il servizio di traduzione multilingue in loco. Questo è sbagliato e discutibile per due motivi: Primo, si privilegiano in maniera ingiustificata gli stranieri a scapito dei tanti lavoratori italiani che hanno perso il lavoro e che lo stanno disperatamente cercando. Secondo, viene disincentivato l’apprendimento della lingua italiana, ostacolando, anzichè favorire, l’integrazione che si basa proprio sulla conoscenza della lingua italiana”.

Lo ha detto il Consigliere comunale del Popolo della Libertà, Rosanna Righini, in riferimento all’appuntamento organizzato dall’amministrazione e dal centro stranieri del Comune di Castelfranco rivolto a stranieri sull’accesso al mondo del lavoro previsto venerdì 25 novembre 2011 alla biblioteca di Castelfranco.

“Non contestiamo certo le iniziative che favoriscono l’accesso al mondo del lavoro ma il fatto che, soprattutto in un momento come questo, in cui centinaia di lavoratori che vivono a Castelfranco hanno perso il lavoro, queste vengono riservate solo ad una loro parte, ovvero quella straniera. Credo poi che la lingua italiana dovrebbe essere un requisito fondamentale e non accessorio per accedere al mondo del lavoro. In questo caso, invece, funziona all’incontrario. Questa iniziativa pone la mancata conoscenza della lingua italiana come presupposto ulteriore per fornire un servizio accessorio di ricerca di lavoro, con tanto di traduzione in lingua. Senza considerare la spesa, per noi assolutamente ingiustificata, legata al lavoro dei mediatori, dei traduttori e per la realizzazione degli inviti in diverse lingue. A questo proposito ho presentato una specifica interrogazione comunale per conoscere la spesa ma soprattutto l’opportunità di una iniziativa che discrimina di fatto i disoccupati italiani ed avvalla la ghettizzazione sociale oltreché linguistica degli stranieri che dal breve o lungo periodo, vivono sul nostro territorio”.