Con Al dutåur di mât per la prima volta si sono incontrati il regista Nanni Garella, Vito e la compagnia di attori-pazienti psichiatrici di Arte e Salute. Dopo aver utilizzato il dialetto nell’atto unico di Pinter Il Linguaggio della montagna, Garella ha deciso di allestire un’opera tutta recitata in bolognese, lavorando su Il medico dei pazzi, commedia scritta nel 1908 in napoletano da Eduardo Scarpetta – da cui è stato tratto anche il film girato 1954 con protagonista Totò per la regia di Mario Mattoli – e adattandola alla lingua originaria dei suoi attori, anche grazie alla preziosa consulenza di Luigi Lepri. Sul palco ci sarà anche l’attrice Marina Pitta e, in una partecipazione straordinaria, lo stesso Nanni Garella.

Prosegue così la collaborazione tra il Teatro Stabile di Bologna e Arte e Salute onlus, associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro artistico con il lavoro nel campo della salute mentale, nel quadro di “Arte e Salute nell’Arena del Sole”, progetto di residenza della compagnia Arte e Salute all’Arena del Sole realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Servizio Sanitario Regionale – Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna, che ha riscosso notevoli successi e riconoscimenti tra cui il Premio Ubu.

Gigén, giovane nullafacente, da anni vive a Bologna alle spalle dello zio Felice, il quale crede di pagare al nipote gli studi di medicina. Quando Felice di Torrinbocca da Marzabotto, luogo in cui vive, giunge a Bologna insieme alla moglie e alla figliastra, Gigén, insieme all’amico Giuanén, mette in scena un altro raggiro allo zio, millantando di essere diventato psichiatra e di dirigere una clinica per alienati mentali, che altro non è che la Pensione Stella, dove i due ragazzi vivono a sbafo, e i presunti pazzi non sono altro che gli eccentrici clienti della pensione, del tutto sani ma presentati come pazzi da Gigén quando lo zio Felice pretende di visitare la clinica.

«Il medico dei pazzi è un titolo che ben si attaglia ad Arte e Salute – afferma Garella –, il tema dell’inversione del punto di vista nel guardare il mondo della follia è trattato da Scarpetta con la leggerezza che gli è propria, ma con grande sapienza drammaturgica e con sensibilità da grande scrittore». Permettendo, attraverso la commedia, di comprendere meglio il problema del disagio mentale per mezzo di «una serie di attori con problemi psichiatrici che interpretano personaggi normali che a loro volta vengono scambiati per matti».

Nel solco di una tradizione, tutta italiana, che va dalla Commedia dell’Arte a Goldoni, a Pirandello, a Eduardo, a Gadda, a Pasolini, l’uso del parlato dialettale affonda la lingua letteraria italiana nelle sue origini popolari e spesso restituisce un’immagine inconsueta del nostro paese, visto, per così dire, dal basso.

Prevendita telefonica: 334/9316533. Vendita on-line: www.emiliaromagnateatro.com. Prevendita: il giorno prima e il giorno stesso degli spettacoli dalle 17.00 alle 19.00. Vendita biglietti di tutti gli spettacoli stagione presso la biglietteria del Teatro Gonzaga “Ilva Ligabue”.

Biglietto intero € 18,00 – Biglietto ridotto € 16,00