Mentre è in atto un confronto al Ministero l’Impresa spedisce la lettera di licenziamento per le 239 Lavoratrici. A Roma era in corso l’incontro del tavolo di crisi del Ministero con il Dott. Castano, le istituzioni locali, il sindacato e la società preposta a ricercare soluzioni per la riconversione del sito di Faenza (240 lavoratrici e lavoratori ancora in attesa di una prospettiva occupazionale), contemporaneamente OMSA preparava la lettera per l’avvio della procedura di chiusura e licenziamenti collettivi inviataci per fax il giorno stesso (23 dicembre c.a.).

E’ l’ennesima dimostrazione di arroganza e disprezzo delle leggi, delle regole e degli accordi da parte del gruppo Golden Lady di Nerino Grassi; ciò alla vigilia di incontri per trovare soluzioni industriali ed occupazionali alternative (il 5 le istituzioni incontreranno una società interessata alla riconversione di parte dello stabilimento di Faenza ed il 12 si rifarà il punto al Ministero)

Ebbene, pur a fronte di questi impegni e di un percorso che nelle prossime settimane potrebbe e dovrebbe aprire uno scenario nuovo su una vertenza che è diventata simbolo delle crisi dell’industria italiana (Golden Lady ha deciso in realtà di delocalizzare all’estero e chiudere gli stabilimenti in Italia: Filodoro, poi SiSi, ora OMSA ed per il futuro Gissi) l’azienda forza i tempi e preannuncia la volontà di liberarsi definitivamente dei dipendenti rimasti e di riprendersi piena agibilità per la stabilimento di via PANA a Faenza.

E’ uno atto immorale e vergognoso per le 239 persone e le loro familie, che l’azienda deve ritirare; ed è un atto gravissimo ed irricevibile per le istituzioni ed il Governo che presiedono i tavoli istituzionali, è una sfida per l’intera comunità di Faenza e per l’intera Regione Emilia Romagna che ha firmato in queste settimane un PATTO per rispondere alla crisi con responsabilità sociale, coesione, corrette relazioni sindacale attraverso lo sviluppo e la “crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”.