In un momento di difficoltà per la borsa italiana, e non solo, caratterizzata da una elevata volatilità, che rende particolarmente complesso e problematico il calcolo del rischio finanziario, può risultare senz’altro di utile interesse dedicarsi alla lettura di un saggio, uscito di recente nelle librerie: “La mente finanziaria: economia e psicologia al servizio dell’investitore” (Ed. Il Mulino, 2011). Ne autore Riccardo Ferretti, professore di Economia degli Intermediari Finanziari presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di cui è stato anche il primo Preside. Il volume, scritto in collaborazione Enrico Rubaltelli e Rino Rumiati, entrambi psicologi dell’Università di Padova, affronta il tema delle scelte dell’investitore circa l’allocazione del proprio risparmio.

Tutte le indagini nazionali e internazionali rilevano un livello di educazione finanziaria assolutamente insufficiente come ha purtroppo dimostrato la vicenda dei mutui subprime e dei connessi titoli tossici.

La scienza economica ha da tempo individuato delle “regole” per una buona gestione dei risparmi che non richiedono doti straordinarie, anzi sono espressamente pensate per chi non possiede la sfera di cristallo. Le “regole” fondamentali da rispettare non sono molte, ma hanno il difetto di essere state confezionate assumendo che il singolo individuo abbia comportamenti razionali.

La psicologia insegna che nella realtà l’investitore non è un lucido calcolatore, ma un “soggetto emotivo” che non può restare concentrato a lungo e non è in grado di utilizzare grandi quantità d’informazioni. Dunque è essenziale per gli investitori allargare le conoscenze finanziarie ai processi cognitivi. Una educazione finanziaria insufficiente produce gravi rischi personali e sistemici, come abbiamo purtroppo sperimentato nella crisi partita dai subprime e precipitata a cascata sul sistema economico globale.

“Con questo libro – afferma il prof. Riccardo Ferretti, professore di Economia degli Intermediari Finanziari – l’intendimento degli autori è quello di aiutare l’investitore in qualsiasi scelta debba affrontare. Lavorando insieme, economisti e psicologi, si è tratteggia la figura dell’investitore razionale, assunto dalla teoria economica, e quella dell’investitore reale, descritto dagli studi psicologici. Il volume non manca di dare suggerimenti concreti su come strutturare il portafoglio di investimenti, cioè la ripartizione della ricchezza fra titoli rischiosi e titoli sicuri. Tutti i capitoli sono suddivisi in tre paragrafi: il primo dice cosa si dovrebbe fare, il secondo descrive come ci si comporta nella realtà, il terzo integra le due prospettive nel cosa fare per agire al meglio. Non si pretende di trasformare ogni investitore in un genio della finanza, quanto di far comprendere che l’investimento non è un atto estemporaneo ma un processo che parte dall’identificazione delle proprie esigenze e si sviluppa in una sequenza di passi successivi”.

Gli autori sostengono che, dopo avere letto il libro, se “inizierete la chiacchierata col vostro consulente finanziario domandando ‘Hai un buon titolo da consigliarmi?’, allora avremo fallito. Se invece inizierete chiarendo, prima di tutto a voi stessi, la vostra condizione economica, perché investite, con quali obiettivi di rendimento, quanto volete rischiare e qual è il vostro orizzonte temporale, allora noi potremo ritenerci soddisfatti e voi non avrete sprecato tempo e denaro”.

Riccardo Ferretti. Professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia di cui è stato il primo Preside dal 2001 al 2004. Direttore del Centro Studi su Banca e Finanza (Cefin) del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Ateneo modenese-reggiano. I suoi ambiti di ricerca riguardano prioritariamente le strategie di crescita delle banche, la gestione del capitale nelle imprese bancarie, l’efficienza dei mercati mobiliari, la valutazione delle banche, il costo del capitale delle banche, la finanza comportamentale, la comunicazione finanziaria.

Rino Rumiati. Professore ordinario di Psicologia Generale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Padova. Ha insegnato presso l’Università di Trento, l’Università statale di Milano e presso la IULM di Milano. La sua attività di ricerca scientifica si è sviluppata soprattutto nell’ambito dei processi cognitivi relativi alla percezione e comunicazione dei rischi, nelle decisioni in ambito economico e sanitario, nelle scelte di investimento e nelle dinamiche di negoziazione.

Enrico Rubaltelli. Ricercatore presso il Dipartimento di psicologia dello sviluppo presso l’Università degli studi di Padova, si occupa di psicologia dei processi decisionali ed è specializzato in Finanza Comportamentale, decisioni mediche, marketing e studia il ruolo delle emozioni nelle decisioni. All’interno della Finanza Comportamentale si occupa principalmente del ruolo delle emozioni nella scelta di investimenti etici. Collabora con gruppi di ricerca italiani ed internazionali composti da psicologi cognitivi, economisti e medici.