«Un pessimo segnale, davanti al quale l’intera società modenese deve reagire con fermezza e determinazione, senza farsi intimidire». Il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini ha appreso «con forte preoccupazione» la notizia della scorta assegnata al giornalista Giovanni Tizian, autore di inchieste sulla criminalità organizzata e le infiltrazioni al nord delle cosche mafiose, scattata per le minacce ricevute dopo gli articoli e il libro pubblicati. «Da anni Tizian sta svolgendo un lavoro tanto prezioso quanto coraggioso, svelando i meccanismi attraverso i quali la malavita organizzata sta aprendo varchi nel sistema economico locale – ricorda Sabattini – Oggi, davanti a un fatto così grave, non possiamo limitarci a generiche espressioni di solidarietà, dobbiamo fargli sentire la vicinanza di una comunità che non accetta di piegarsi alla logica dell’intimidazione».

Sabattini esprime inoltre «apprezzamento per la scelta della Gazzetta di Modena di dare ampio spazio in questi anni al giornalismo d’inchiesta su una materia così delicata e complessa, offrendo un contributo prezioso. Siamo certi – conclude il presidente – che questo odioso episodio non solo sarà di stimolo a continuare su questa strada, ma anzi contribuirà ad aumentare in tutti la consapevolezza che la battaglia contro la criminalità organizzata si può vincere solo se al lavoro importante e coraggioso dei singoli si affianca il supporto dell’intera società».

«Gli saremo vicini e lo sosterremo nel suo importante e prezioso lavoro di giornalista che ha scavato in profondità sulle mafie e sulle infiltrazioni al Nord». Lo afferma il presidente del Consiglio provinciale di Modena Demos Malavasi in un messaggio di solidarietà a Giovanni Tizian espresso anche a nome di tutto il Consiglio.

«E’ importante – aggiunge Malavasi – il lavoro di ricerca che ha svolto sulle infiltrazioni nel territorio della nostra provincia e che rappresentano un patrimonio di conoscenza per un rinnovato impegno delle istituzioni e dei cittadini modenesi contro le mafie. La lotta alla criminalità organizzata, infatti, oggi più che mai deve essere un impegno di tutti per la democrazia e la libertà».