A Modena città nella notte toccati -7°C. Nella periferia la colonnina è scesa fino a – 13.8°C. Ma la temperatura più rigida si è avuta nella conca di Pavullo dove il termometro è sceso addirittura a – 21°C. Sono cinque giorni consecutivi secondo gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente che le temperature non vanno sopra 0°C. Domani martedì 7 febbraio previsto l’arrivo di altra neve. Tregua nelle precipitazioni nevose fra mercoledì 8 e giovedì 9, poi tutto lascia prevedere il possibile arrivo di altra neve. Quanto al freddo non è improbabile che tra giovedì e venerdì le temperature scendano ulteriormente.

Anticamente la stazione dell’Osservatorio Geofisico di Modena situata in Piazza Roma era abitata da un custode, che rilevava e annotava scrupolosamente ogni avvenimento meteo, ma anche di cronaca, su corposi libroni cartacei. Oggi questo gravoso (ma insostituibile) compito è rimpiazzato dalla strumentazione automatica, anche se la socializzazione di quei preziosi dati è affidata alla lettura di qualche coraggioso volontario che si arrampica lungo le scale del torrione di Levante del Palazzo Ducale.

Oggi questo compito è assolto dal meteorologo Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente annoterei che, dopo l’odierna salita, imitando lo stile degli antichi custodi-scienziati ci ha affidato questa lettura delle giornata meteorologica.

“Entro nel maestoso Palazzo Ducale in un suggestivo scenario d’altri tempi, mentre risuona l’inno di Mameli. In cortile, notoriamente più freddo della balconata storica, rilevo una temperatura di -11°C; salgo fin sulla torre e fatico ad aprire la cupola astronomica causa incrostazioni di neve e ghiaccio, esco e appare un paesaggio siberiano, ma è la nostra bella Modena, con la Ghirlandina che svetta bianca e candida dopo il restauro; dalle case salgono fumi che sembrano camini delle navi nel mare artico. Le condizioni che si osservano sono da fiaba, un po’ come annotò Domenico Ragona, ex direttore dell’Osservatorio, il 3 gennaio 1864 “tutta la città è ricoperta di neve, giacché si forma un imponente spettacolo visto dall’altezza del R. Osservatorio. Un vento fortissimo da est sposta la neve ammassandola sulle tegole producendo nell’aria bianchi turbini vorticosi”.

Oggi 6 febbraio 2012 alle 10.15 il vento non c’è, ma il cielo sembra come sferzato da timidi fiocchi di neve, provenienti da uno “stratocumulo da aria fredda”, che al sole della giornata biancheggiano sfolgoranti. Osservo notevoli cumuli di neve sulla terrazza, irregolari, con depositi e croste come in alta montagna, ma non siamo sul Cimone bensì sul torrione di levante di Palazzo Ducale. La stazione meteorologica automatica coi sensori posti sulla balconata storica ha memorizzato per il centro città un ragguardevole – considerati i tempi – valore minimo di -7°C, che al Campus universitario dove ha sede il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e del’Ambiente diventa -13.8°C.

In provincia e nel reggiano sono segnalate minime fra i -15 e i -18°C e nella gelida conca di Pavullo addirittura -21°C. Anche qui in città non si scherza, ma restano ancora imbattuti il 1991 e ancor più ampiamente il 1985, almeno per il nostro territorio.

Scaricando i dati dalla centralina automatica comunque inizia ad emergere la prima anomalia interessante: sono già cinque giorni consecutivi che il termometro non raggiunge nemmeno in pieno giorno gli zero gradi, ovvero sono “giornate di ghiaccio” o di “gelo senza disgelo”. Il sole sembra forte ma l’aria è gelida e la sequenza di giornate sempre sotto zero dovrebbe proseguire. Nel 1985 le giornate di ghiaccio consecutive furono 10, e 11 nel febbraio 1956 (in entrambi i casi con altre giornate senza disgelo sparse prima e dopo il culmine del freddo) e 12 nel 1947”.

Previsione. I dati che si raccoglieranno nei prossimi giorni evidenziano comunque altre giornate “gelide” e a tratti anche nevose. Domani martedì 7 febbraio è atteso un dietro front delle nubi della vecchia perturbazione, che diventerà occasione per altra neve durante la giornata, e il termometro resterà inchiodato sotto 0°C. Avremo quindi una tregua, ma gelidissima, nelle giornate di mercoledì 8 e giovedì 9 febbraio: le schiarite, specie giovedì, si preannunciano più ampie e durature, il suolo innevato favorisce ancor più il raffreddamento e, quindi, potremmo scendere intorno a valori di riferimento vicini alle temperature del passato. Poi, per il fine settimana ci sono i presupposti per l’arrivo di una nevicata forse notevole, ma la situazione è ancora piuttosto incerta.

Record in vista? “Vedremo – conclude Luca Lombroso – anche se è arduo prevederlo in anticipo. In meteorologia (e non solo) è difficile prevedere la storia, ma la si fa di giorno in giorno raccogliendo scrupolosamente dati e osservazioni”.