Riceviamo e pubblichiamo:

Buongiorno, vorrei raccontare la mia avventura questa mattina per arrivare al lavoro a Modena usando i mezzi di trasporto.

Non sono un viaggiatore usuale (per fortuna mi viene da dire visto quello che ho e abbiamo passato questa mattina) ma sentendo i commenti e malumori vari mi rendo conto che non si trattano di problemi occasionali.

Partiamo dall’arrivo in stazione. Vado a fare il biglietto e la ragazza che lavora lì, in maniera molto educata, sbraita perché pago con 20 euro dicendo che non è possibile non avere i soldi contati e che lei non ha resto e cose del genere. Ci mancava poco che non me lo vendeva il biglietto. Pago e mi dirigo al binario in attesa del treno che dovrà partire alle 08.09.

Alle 08.10 non si è ancora visto nessun treno, la gente fuori inizia a spazientirsi perché c’è gente che ha telefonato per sapere se il treno c’era e avevano assicurato che il treno sarebbe partito.

Si entra per chiedere spiegazioni e la risposta è: “Il treno c’è, non mi hanno detto niente”.

Peccato che il treno non ci sia.

Decidiamo di aspettare il treno delle 08.44 nonostante arrivi a Modena alle 09.15 e chi come me inizia a lavorare alle 09.00 ormai è fuori timbratura, ma va bene, meglio di niente.

Alle 08.40 del treno che deve partire di lì a 4 minuti, non c’è traccia.

Richiediamo alla ragazza che risponde: “Il treno c’è, non mi hanno detto niente” in maniera quasi scocciata.

Alle 08.45 del treno niente. A quel punto una signora fa notare che aveva telefonato per chiedere e le avevano assicurato che i treni c’erano.

La ragazza che lavora lì chiede quale numero la signora abbia chiamato e alla risposta “al numero verde” la prima risponde “il numero verde dice sempre così, per avere risposte certe dovete chiamare il numero a pagamento”.

Nel frattempo siamo tutti spazientiti, tra chi ha impegni lavorativi, chi coincidenze di treno a Modena, chi esami all’università, siamo tutti bloccati a Sassuolo.

Alle 08.50 una ragazza suggerisce di prendere la corriera per arrivare almeno a Modena visto che ci fanno sapere che tutti i treni sono stati soppressi. Una ragazza chiede alla ragazza dei biglietti se il biglietto del treno va bene anche per la corriera e quella le urla contro dicendo che treno e corriera son due cose diverse, che la corriera delle 08.55 non c’entra niente e va avanti così.

La ragazza che aveva chiesto le chiede anche scusa per aver fatto una domanda, per farvi capire il nervosismo che aveva quella dei biglietti.

La corriera arriva, tutti noi intrepidi pendolari ghiacciati andiamo verso e saliamo sulla corriera che ovviamente non ci porterà in stazione dei treni, ma meglio di niente a questo punto.

Appena saliamo tutti riempiendo la corriera, si vede arrivare il treno.

Scendiamo di corsa per prendere il treno visto che la maggior parte delle persone andava in stazione.

Arrivati vicino al treno chiediamo al capotreno se parte e circa quando.

La risposta è stata: “Parte, ma non so dirvi quando. Può essere tra 5 minuti come mezz’ora”.

Ci guardiamo tutti un po’ attoniti perché la corriera sta per partire e il treno non sappiamo se parte.

Il capotreno ci dice di prendere la corriera se non vogliamo aspettare.

Di corsa verso la corriera, saliamo, la corriera parte e mentre sta svoltando l’angolo vediamo le porte del treno che si chiudono pronto per partire.

Ora io sono arrivato al lavoro alle 10.15 ma quello che mi ha fatto innervosire è stato il totale disservizio e lo sbando che regna lì dentro.

C’erano pendolari abituali che raccontavano scene simili non solo in questi giorni di neve (anche se oggi non vedevo nessuna criticità) ma anche in pieno giugno. Soppressione di treni all’ultimo secondo, nessuno che sa dare nemmeno una risposta, e di mezzo ci andiamo sempre noi utenti che pagano, e nemmeno poco, il biglietto per la tratta che non si sa se ci sarà.

Senza contare un taxi che ha offerto un viaggio alla modica cifra di 30 euro da soli o 20 a persona nel caso si fosse in più di uno.

Non voglio polemizzare più di tanto, ma voglio solo raccontare la mia esperienza diretta dopo aver letto varie cose negli ultimi periodi.

Sperando in un miglioramento.

(Andre D.)