“Credetemi, la cosa pubblica è noi stessi: ciò che ci lega ad essa non è un luogo comune, una parola grossa e vuota. (…) Può anche bastare, sapete, che con calma cominciamo a guardare in noi, e ad esprimere desideri. Come vorremmo vivere domani? Non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere”. Queste parole, rivolte agli amici in una lettera mai spedita, sono di Giacomo Ulivi, partigiano 19enne al valore militare, giustiziato a Modena nel 1944.

Per ricordare il suo sacrificio e celebrare l’anniversario della Liberazione di Modena la Tenda, lo spazio giovani di viale Molza, invita giovani lettori, musicisti e attori non professionisti. L’attore teatrale Andrea Te guiderà i ragazzi nella messa in scena di letture e azioni sceniche con accompagnamento musicale dal vivo. Il progetto è promosso dalla Tenda in collaborazione con l’Istituto Storico di Modena.

Per candidarsi a partecipare si può inviare una e-mail (latenda@comune.modena.it).

Giacomo Ulivi, nato in provincia di Parma il 29 ottobre 1925, maturò le proprie convinzioni antifasciste durante il periodo universitario. Dopo l’8 settembre 1943 entrò in contatto con la Resistenza e nel febbraio 1944 fu incaricato di tenere i collegamenti tra i Comitati di liberazione nazionale di Parma e di Carrara. Contribuì all’organizzazione di renitenti alla leva sull’Appennino tosco-emiliano. Fu catturato l’11 marzo 1944 ma riuscì a fuggire, mentre la madre veniva anch’essa arrestata, minacciata e sottoposta a interrogatori. Nascosto a Modena, riprese la propria attività clandestina in questa provincia, fu nuovamente catturato e riuscì a evadere una seconda. Il 30 ottobre fu arrestato da elementi della Brigata Nera subito dopo aver ricevuto alcuni documenti falsi. Sottoposto a torture, non rivelò informazioni Fucilato il 10 novembre in piazza Grande, insieme ad Alfonso Piazza ed Emilio Po, fu insignito della medaglia d’argento al valore militare alla memoria.