“L’operazione di Polizia che ha portato all’arresto a Mirandola e a Spilamberto di due cittadini curdi, dirigenti di un’organizzazione sovversiva, vicina a terroristi turchi di Hezbollah, che si occupava di far arrivare in Italia cittadini curdi e palestinesi fatti lavorare in kebab del territorio, conferma, ancora una volta, i rischi per la nostra provincia, legati alla presenza di pericolosi personaggi e di attività apparentemente legali, ma utilizzate per il finanziamento di attività illecite di stampo terroristico.

Una situazione già oggetto, nel 2007, di un’interrogazione parlamentare dell’Onorevole Isabella Bertolini sulla presenza, in provincia di Modena del gruppo Kongra-gel, un movimento ritenuto vicino al Pkk e che portò Modena ad essere inserita tra i sessanta obbiettivi sensibili individuati dal Ministero degli interni per contrastare il terrorismo internazionale.

Rischio diventato poi evidente quando nel 2008 un commerciante di carne per kebab in un comune del distretto ceramico fu individuato dalla stampa turca come un finanziatore del PKK. Senza generalizzare bisogna però prendere atto che il problema legato alla proliferazione dei kebab e soprattutto alle attività illegali che la cronaca conferma celarsi dietro le loro insegne, è stato sottovalutato. E’ tempo di dire basta”.

Lo ha affermato Andrea Leoni, Consigliere regionale Popolo della Libertà, alla luce dell’’indagine della polizia alla scoperta di un’organizzazione sovversiva, vicina all’organizzazione terroristica turca Hezbollah che ha ramificazioni in provincia di Modena.

“L’allarme è concreto e reale. Da tempo chiedo, sul piano regionale e comunale, controlli serrati sul personale e sull’attività esercitata da questi negozi, ed il contingentamento, al fine di bloccarne una proliferazione selvaggia, incontrollata e poco spiegabile, vista che la crisi economica che impone purtroppo molti commercianti onesti a chiudere per sempre la serranda.

Fatti come questi confermano anche il fallimento del modello multiculturale applicato dalla sinistra che ha portato a sacche di mancata integrazione di intere e sempre più grandi comunità di stranieri, di fatto autoisolate all’interno del nostro territorio. Questo rappresenta un rischio enorme che non va sottovalutato”.