Il Comune di Reggio Emilia ha previsto un’addizionale IRPEF ad aliquote fisse. Chi guadagna 16.000 euro paga in proporzione quanto chi guadagna 1 milione e 600 mila euro.
Con una semplice proposta, a parità di gettito (su quasi 11 milioni la differenza è di appena 80.000 euro), forze politiche di maggioranza e di opposizione propongono la seguente correzione, che avrà gli effetti evidenziati nella tabella riportata di seguito: il 94% dei cittadini meno abbienti pagherà di meno, il 3% pagherà 9 euro in più, l’altro 3% più ricco bilancerà il gettito.

Questa proposta rispetta il principio di progressività della tassazione previsto ed imposto dalla Costituzione.
Nonostante l’aumentare delle aliquote, il criterio progressivo consente un risparmio (esempio: un reddito di 40.000 euro paga l’aliquota minima fino a 28.000, da 28.000 a 40.000 quella superiore, ed il risultato è comunque favorevole).
Le fasce più deboli, ma anche quelle con reddito medio e le relative famiglie, avranno un beneficio complessivo di 684.000 euro.
Si fa notare che comparando il calcolo IRPEF statale, regionale e comunale, quest’ultimo risulta il più iniquo. Se infatti quello statale sgrava i primi 15.000 euro della fascia di esenzione a tutti i contribuenti, tutelando le fasce più deboli, e quello regionale consente di modulare le aliquote per sgravare tutte le fasce più basse, quello comunale manca entrambi gli obiettivi.
In Consiglio Comunale saranno presentati gli emendamenti necessari al bilancio per introdurre queste minime misure di equità.
(Donato Vena, PDCI Reggio Emilia – Giuseppe Neroni, Federazione dei Verdi Reggio Emilia – Antonio Casella, Reggio Democratica – Maurizio Mussolin, Partito Rifondazione Comunista Reggio Emilia – Zeno Panarari, Reggio Democratica – Matteo Olivieri, consigliere comunale Reggio 5 Stelle beppegrillo.it)

