In conferenza stampa, stamane, il PD modenese ha presentato i dati del pre-consuntivo 2011 e del preventivo 2012. L’utile netto conseguito nel 2011 è di 233.922 euro, era di 197.500 euro nel 2010.
A contribuire al buon andamento dei conti lo sforzo di contenimento e razionalizzazione delle spese messo a punto negli ultimi due anni. La Festa provinciale del Pd a Ponte Alto ha ottenuto buoni incassi, nonostante la crisi, e un ottimo risultato di gestione. E nel 2011 sono aumentate le feste del partito in provincia. Anche la campagna di tesseramento punta a conseguire il 100% delle attese. Contributi consistenti arrivano pure dagli eletti nelle diversi istituzioni e dalle strutture territoriali del partito.
“Il risultato del 2010 non era una parentesi fortunata, ma l’avvio di un cammino difficile e concreto capace di portare da subito i conti della gestione corrente in ordine dopo la perdita significativa del 2009”: con queste parole il tesoriere provinciale del Pd Valter Reggiani riassume quanto contenuto nel bilancio pre-consuntivo 2011 del partito. Se, infatti, nel 2010 il bilancio si era chiuso con un utile di 197.500 euro, quello del 2011 si attesta a quota 233.922 euro. Sono i “numeri” che, in questi giorni, vengono resi noti ai segretari dei circoli, ai membri della Direzione del partito, ai media locali. A contribuire al buon risultato è stato, senz’altro, l’incasso della Festa provinciale del Pd tenutasi tra la fine di agosto e il mese di settembre nell’area di Ponte Alto: ha sicuramente aiutato il tempo stabile che ha permesso il regolare svolgimento della manifestazione, ma la “sorpresa” positiva è venuta dall’utile di gestione, 610mila euro, ottenuta grazie ad un’attenta gestione dei costi. “La Festa, infatti, – spiega Reggiani – ha vissuto nello stesso contesto in cui si trovano a vivere le famiglie e le imprese del territorio: c’è stato un calo delle entrate pubblicitarie e anche le persone, singolarmente prese, hanno speso di meno. I visitatori, però, sono aumentati e l’attenzione massima posta alle entrate e alle uscite ha portato al conseguimento di un risultato che consideriamo decisamente buono”. Altra voce importante delle entrate è rappresentata da quanto versano gli eletti nelle diverse sedi istituzionali del partito. I quattro parlamentari eletti nei collegi modenesi del Pd – i senatori Giuliano Barbolini e Mariangela Bastico e i deputati Manuela Ghizzoni e Ivano Miglioli – ogni mese contribuiscono alle spese del partito nazionale con 1.500 euro a testa e a quelle del partito a livello locale con 2.500 euro. In totale il contributo dei parlamentari equivale a 120mila euro l’anno solo per il partito modenese: un’ulteriore dimostrazione che la politica e i politici non sono tutti uguali. Alla cifra va, naturalmente, aggiunto quanto versato nelle casse del partito da tutti gli altri eletti in Regione, Provincia e Comuni. In questi giorni, inoltre, è in pieno svolgimento la campagna di tesseramento. Ad oggi, coloro che, in provincia di Modena, hanno in tasca una tessera del Pd sono quasi 15mila che tradotto in termini di entrate per il bilancio provinciale significa 383.138 euro. Sul fronte delle spese, il costo più importante è rappresentato da quello del personale, una voce che, nel rispetto delle previsioni, sta gradualmente diminuendo: nel 2011, il Pd per il proprio personale ha speso 653.843 euro, nel 2012 le previsioni sono di scendere, grazie ad un uso accorto del part-time e ai pensionamenti, a quota 607.900. Dalle strutture territoriali del Pd, infine, sono arrivati contributi per 107.685 euro: ci sono Unioni comunali come quelle di Modena e Carpi, o circoli come quello di Nonantola o della cintura cittadina, che hanno le spalle più robuste, altri circoli, come quelli della montagna o in alcune aree della Bassa, che invece sono più in difficoltà. Ma tutti lavorano al massimo, grazie al contributo di volontari, iscritti e simpatizzanti, per continuare a promuovere iniziative politiche, culturali e di intrattenimento, per continuare ad essere un punto di riferimento delle rispettive comunità. Ne sono la riprova le tante nuove feste del Pd che nel 2011 hanno visto la luce proprio in quei comuni dove, da molti anni ormai, non si facevano più: un segno di vitalità e impegno non scontato in un periodo non certo facile per la politica. Dalle feste e dall’impegno volontario di migliaia di militanti vengono dunque le risorse per l’attività del Pd, ben prima che dai rimborsi pubblici per le spese elettorali: quest’ultima voce, infatti, pur importante, supera di poco i 100mila euro annui incidendo sulle singole gestioni per meno del 10%. Gli utili di esercizio del 2010 e 2011, al pari di quelli programmati per i prossimi anni, avranno innanzitutto lo scopo di sanare i debiti che si erano accumulati nei primi due anni di vita del Pd (segnati da molte incertezze organizzative, da spese rilevanti per i congressi costitutivi e dalle tornate elettorali politiche, europee e amministrative del 2008/2009). Da qui, la necessità del rigore anche per il prossimo anno. Infine, quanto al 2012, le prospettive per il partito non sono molto dissimili da quelle per l’intera società modenese: “Ci aspetta un 2012 complicato – conclude Reggiani – Complicato perché sarà complicato per il Paese e i cittadini. E un grande partito popolare come il nostro vive inevitabilmente le stesse condizioni della comunità dentro cui sta. Le previsioni relative alle entrate quindi – tesseramento, sottoscrizioni volontarie, feste etc. – debbono fare i conti con questo scenario. Ciononostante lo sforzo di cambiamento intrapreso non solo non può fermarsi, ma deve rafforzarsi anche per il prossimo esercizio e quanto conseguiremo dovrà, in maniera crescente, essere riconvertito in attività politica, iniziativa e comunicazione. Il nostro compito perciò non è solo spendere meno, ma anche spendere meglio rispetto alle mutate necessità della politica”.
Il Pd modenese presenta il proprio bilancio nel momento in cui il Pd nazionale avanza una proposta di legge per riformare i partiti, in attuazione dell’articolo 49 della Costituzione. Per questa ragione, alla Direzione chiamata ad approvare il bilancio modenese, partecipa anche il tesoriere nazionale del Pd, l’on. Antonio Misiani. Ecco in proposito una dichiarazione del segretario provinciale del Pd Davide Baruffi:
«Ecco i nostri conti, pubblici e trasparenti come ogni anno: li presentiamo ai nostri gruppi dirigenti e all’intera opinione pubblica perché ogni cittadino ha il diritto di conoscere come si finanzia un partito, anche se non e’ il suo. Non e’ questione interna e riservata, e’ un fatto pubblico che tutti debbono poter verificare.
Se i partiti sono lo strumento essenziale attraverso cui i cittadini possono concorrere alla formazione delle decisioni politiche, allora e’ venuto il tempo che il loro funzionamento sia davvero democratico e il loro finanziamento pienamente trasparente. Se i partiti sono questo, se svolgono una funzione pienamente costituzionale, allora una parte del loro finanziamento può e deve essere pubblico, a garanzia anzitutto della loro autonomia e della qualità della nostra democrazia. Viceversa, se permangono troppe zone grigie, se i partiti diventano appannaggio di pochi – o magari di un solo padrone, che mette anche il suo nome sul simbolo – i cittadini si allontanano ed e’ la democrazia che si deteriora.
Il Pd é un partito con regole di funzionamento pienamente democratiche, alla cui base stanno diritti e doveri dei singoli iscritti ed elettori pienamente esigibili. I nostri bilanci sono gli unici ad essere certificati e facilmente consultabili. Ebbene, queste due caratteristiche debbono diventare patrimonio dell’intero sistema politico, non solo del Partito democratico, se vogliamo restituire credibilità ai partiti agli occhi dei cittadini e uscire finalmente da una stagione – quella del populismo plebiscitario di cui Berlusconi e’ stato il campione – che va sotto il nome di seconda Repubblica. Ribadiamo il concetto nel momento in cui presentiamo una proposta di legge che sfida tutte le forze politiche a fare un passo in avanti. Al tempo stesso presentiamo, qui a Modena, all’opinione pubblica il nostro bilancio e torniamo a chiedere per l’ennesima volta: possiamo conoscere anche quello degli altri partiti? Possiamo vedere dove e come prendono le risorse gli altri partiti e dove e come le spendono? I cittadini hanno il diritto di sapere. Ribadiamo il concetto nel momento in cui presentiamo una proposta di legge che sfida tutte le forze politiche a fare un passo in avanti. Al tempo stesso presentiamo, qui a Modena, all’opinione pubblica il nostro bilancio e torniamo a chiedere per l’ennesima volta: possiamo conoscere anche quello degli altri partiti? Possiamo vedere dove e come prendono le risorse gli altri partiti e dove e come le spendono? I cittadini hanno il diritto di sapere ».
Nella foto, Valter Reggiani, tesoriere provinciale del Pd, Davide Baruffi, segretario provinciale Pd, e Cristina Cavani, responsabile risorse Pd

