“Non chiediamo privilegi, ma parità di trattamento. Le scuole dell’infanzia comunali meritano la stessa attenzione di quelle statali e quindi dobbiamo aver accesso alle medesime opportunità anche per quanto riguarda l’assunzione del personale”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Giorgio Pighi che é intervenuto oggi a Napoli al Consiglio nazionale dell’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, impegnata a valutare l’ipotesi di sforare il patto di stabilità.

“I Comuni, quelli virtuosi che non si sono indebitati e che hanno utilizzato le risorse per offrire servizi ai cittadini e realizzare opere pubbliche, devono poter continuare a farlo e per questo hanno bisogno che il Governo allenti i vincoli relativi a pagamenti e assunzioni”, ha osservato il sindaco che dopo aver ribadito la posizione di Modena sui danni prodotti all’economia e sul rallentamento che queste misure impongono alla ripresa, ha quindi puntato l’attenzione sulle scuole d’infanzia comunali e sugli altri servizi essenziali erogati dai comuni.

La questione sollevata si riferisce all’assunzione di personale a tempo determinato per la copertura di posti vacanti. “Le scuole statali possono farlo senza limitazioni – ha spiegato Giorgio Pighi – mentre le nostre, in quanto comunali, sono assoggettate a pesanti condizioni, da un lato il vincolo del 50% della spesa 2009 per il personale flessibile e dall’altro il limite del 20% del turnover del personale a tempo indeterminato. Inoltre, non è consentito coprire i posti vacanti con personale a tempo determinato. E’ evidente che la combinazione di questi fattori comporta l’impossibilità di garantire il personale docente e quindi la necessità di esternalizzare le scuole: si tratta quindi di una non scelta, in quanto le alternative, la violazione delle leggi o la chiusura, non sarebbero comunque accettabili”, osserva il sindaco di Modena.

Pighi ha quindi chiesto e ottenuto l’aggiunta di un passaggio specifico su scuole e assunzioni all’ordine del giorno sottoposto all’assemblea dell’Anci. “La scuola dell’infanzia è parte del sistema educativo nazionale e le scuole comunali sono parificate a quelle statali. Chiediamo, quindi, che così come avviene per le statali, anche le nostre scuole siano esentate dalle limitazioni nelle assunzioni di personale. Sarebbe assurdo, infatti, che venisse penalizzato un sistema come il nostro, che garantisce a tutti i bambini la possibilità di frequentare la scuola dell’infanzia e che ha realizzato un buon equilibrio tra pubblico, privato e privato sociale, misurandosi ogni giorno con qualità e innovazione”.