C’è chi si ritrova la porta del Consiglio comunale data alle fiamme due giorni dopo la sua elezione, come successo al sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, e chi invece viene criticato dai suoi elettori perché “non lascia vivere in pace” uno dei cinquecento criminali più pericolosi d’Italia, come accaduto al sindaco di Bomporto, in provincia di Modena, Alberto Borghi. Sono solo due delle storie dei tanti amministratori che ogni giorno lottano in prima linea contro la criminalità organizzata e a cui l’Assemblea legislativa ha dedicato oggi il convegno “La buona amministrazione contro le mafie: il coraggio di fare il proprio dovere”, in occasione della prima Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabile, istituita con legge regionale nel maggio 2011.

L’incontro si è aperto con l’omaggio all’ultimo amministratore che ha perso la vita per il suo impegno antimafia: Angelo Vassallo, sindaco di Pollica. Lo hanno ricordato un documentario a cura del regista Luca Pagliari, “Al di là del mare”, e soprattutto le parole del fratello Massimo.

“C’è la possibilità di fare argine contro la criminalità organizzata”, assicura Santo Della Volpe, presidente della fondazione Libera informazione: e in effetti ci prova il sindaco Speranza, che dopo un attentato nel periodo di Natale a un bene confiscato ha portato più di mille persone a una manifestazione nel quartiere che ospita le due cosche più pericolose della città. Non è da meno Borghi, che a tutta la società civile di Bomporto non ha avuto timore di dire “scegliete, o noi o loro” per fermare sul nascere il tentativo delle famiglie casalesi trapiantate nella sua città di guadagnarsi i favori della popolazione sponsorizzando società sportive o eventi.

E alle loro storie si aggiunge anche la testimonianza di Giuseppe Cilento, sindaco di San Mauro Cilento, paese che confina con Pollica, che continua la sua battaglia contro il silenzio nonostante un continuo taglio delle forze dell’ordine in servizio sul territorio. L’invito a non abbassare la guardia lo ha raccolto anche l’amministrazione comunale di Reggio Emilia, che, come spiega l’assessore alla Sicurezza, Franco Corradini, ha lanciato il primo corso per amministratori e tecnici per conoscere e combattere appalti truccati, ecomafie e infiltrazioni criminali.

Ed è proprio grazie a questi esempi che Andrea Campinoti, sindaco di Certaldo e presidente di Avviso pubblico, la rete di amministratori impegnata dal 1996 contro le mafie, può permettersi di giurare che “la mafia non è imbattibile”.