“In tempi in cui il ‘pubblico’ ha difficoltà a mantenere i livelli assistenziali esistenti, a causa delle difficoltà dei bilanci dello Stato e degli enti locali, l’intervento dell’Inpdap in campo assistenziale a sostegno delle condizioni di non autosufficienza di pensionati iscritti all’Istituto di Previdenza Pubblica, è un tipo di welfare integrativo di grande importanza e valenza sociale”.

Così Franco Andrini, responsabile dei pensionati Cisl (Fnp) dell’Emilia-Romagna, commenta i sette accordi – progetto del costo di tre milioni di euro finanziati dall’Inps ex gestione Inpdap in Emilia-Romagna per un welfare integrativo a favore di iscritti Inpdap non autosufficienti.

“E’ chiaro –osserva Andrini- che quando si parla di welfare integrativo, sia esso di natura pubblica come quello dell’Inpdap o di natura privata come quello aziendale o di fondazioni, per il sindacato e per tutta la comunità significa confrontarsi con una nuova dimensione della tutela sociale cui non siamo abituati”. “Si tratta di una realtà in via di consolidamento –continua il responsabile regionale Fnp- con cui bisogna fare i conti e saperla mettere in relazione in maniera sinergica e complementare rispetto all’apparato pubblico assistenziale, che deve mantenere sempre il controllo e il governo dell’intero sistema”.