“La suddivisione in buoni e cattivi, non solo non rappresenta la soluzione al problema del lavoro irregolare. Rischia piuttosto di penalizzare ulteriormente una categoria già fortemente costretta a misurarsi ogni giorno con una crisi economica che non accenna a mollare la presa”. La proposta di identificare con un apposito ‘Bollino blu’ le cosiddette imprese virtuose – bar e ristoranti in primo luogo – arrivata prima a livello nazionale e recentemente anche locale, non trova condivisione da parte di Fiepet-Confesercenti Modena che aggiunge “Riteniamo opportuno un atteggiamento maggiormente rispettoso nei confronti dei tanti esercenti che operano rispettando regolamenti e normative, in quanto ciascuno vede nel lavoro irregolare, una preoccupante forma di concorrenza sleale”.

“Premesso che il rispetto della legalità e delle regole è fondamentale, e utile è il lavoro svolto in questa direzione dagli organi prepost , non ci troviamo per nulla d’accordo con chi vuole apporre ai pubblici esercizi marchi di buona o cattiva condotta quali sono i “bollini blu” da diverse parti evocati. Questa proposta ci pare piuttosto una forma di generalizzazione ingiustamente lesiva, che va a colpire un’intera categoria, nemmeno degna di un paese civile e democratico come il nostro. Applicando tale proposta infatti si creerebbe una sorta di lista di proscrizione che potrebbe colpire anche imprenditori onesti, ad esempio coloro che non hanno avuto nessun controllo ma che seguono comunque scrupolosamente le norme”.

“Ancora una volta è il clima da caccia alle streghe a prevalere. Mentre non si pone l’attenzione sullo sforzo che le associazioni di categoria hanno fatto e continuano a fare nella direzione del miglioramento della qualità dell’offerta, della professionalità degli imprenditori modenesi del settore, della ricerca della tipicità dei prodotti, della sicurezza negli ambienti di lavoro, della tutela dell’ambiente”, conclude Fiepet Confesercenti Modena.