Individuare le opere pubbliche finanziate e cantierabili per rilanciare l’occupazione e l’ammodernamento infrastrutturale del territorio; superare la pratica degli appalti al massimo ribasso; per l’affidamento di servizi esternalizzati richiedere il puntuale rispetto delle norme di legge, contratti e sicurezza sul lavoro; favorire la realizzazione di protocolli di intesa (anche in forma associata per i piccoli Comuni) con l’Agenzia delle entrate e il coordinamento delle azioni di contrasto all’illegalità. Sono alcune idee per il rilancio del territorio modenese lanciate oggi dal segretario provinciale della Cisl, William Ballotta, al consiglio generale. Il “parlamentino interno” del sindacato di Palazzo Europa si è riunito al Centro Famiglia di Nazareth per analizzare la situazione politico-sindacale a livello sia nazionale che locale. Sono intervenuti anche il segretario regionale Cisl, Giorgio Graziani, e Luigi Sbarra, della segreteria nazionale Cisl. Ballotta ha annunciato una “mobilitazione di proposta” che, partendo dalle priorità individuate dall’esecutivo Cisl, coinvolga in un confronto serrato le istituzioni locali e le parti sociali. «L’obiettivo – ha spiegato il segretario Cisl – è condividere e attivare azioni di rilancio del territorio sulla base di una nuova progettualità, anche attraverso le indicazioni formulate nel patto regionale per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva». Sul piano nazionale la Cisl di Modena valuta positivamente il contributo apportato dalla Cisl al miglioramento del documento che farà da base al disegno di legge su “La riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” e l’impegno assunto dalla Cisl a seguire con grande attenzione i lavori parlamentari con l’obiettivo di ottenere le modifiche richieste. Ok della Cisl all’insieme delle misure adottate per favorire l’occupazione stabile, in particolare dei giovani, attraverso l’apprendistato incentivato, il contrasto, anche mediante l’innalzamento dei costi, all’utilizzo fraudolento di tutte le cosiddette “flessibilità malate” che, insieme al fenomeno delle dimissioni in bianco e al lavoro nero, hanno prodotto una profonda distorsione del mercato del lavoro. La riforma degli ammortizzatori sociali, che necessita di un adeguato periodo di transizione per sostenere i lavoratori in una fase di crisi ancora acuta, deve estendere il sostegno al reddito anche per i settori attualmente non coperti da cig, in particolare le aziende sotto i 15 dipendenti, valorizzando la bilateralità. Per la Cisl l’irrigidimento sulle modifiche all’art. 18, sebbene ininfluenti sul versante della competitività delle imprese, dimostra la volontà di limitare le tutele dei lavoratori, tutele che invece vanno assicurate a tutti i lavoratori illegittimamente licenziati per qualsiasi causa; anche per motivi economici va mantenuta la facoltà di ricorso al giudice con la possibilità del reintegro al lavoro, quando accertato essere meramente strumentale. Il consiglio generale della Cisl valuta, infine, positivamente l’iniziativa unitaria di Cgil-Cisl-Uil indetta il prossimo 13 aprile a sostegno delle modifiche alla riforma delle pensioni decisa dal governo e chiede particolare attenzione nella ricerca di una soluzione definitiva alla problematica degli “esodati”.