Sarà visitabile fino a domenica 29 aprile a Palazzo Ducale di Pavullo la collettiva “Nadsat: rituali e linguaggi della giovinezza”, una ricerca sulla gioventù contemporanea, vista attraverso gli occhi ipermetropi della nuova generazione degli artisti italiani. Nadsat indaga il rapporto che i giovani hanno con la realtà, attraverso i filtri del mondo, del lavoro e del corpo. La mostra svela le vie di fuga dalla realtà, come il trinceramento nell’infanzia o nelle dipendenze, e i modi di manipolarla, nel mito evergreen dei giovani che vogliono cambiare il mondo, attraverso politica, arte, moda, subculture. La mostra, infine, prende in considerazione le modalità di relazione, in cui il rapporto con l’altro diventa fondamentale nella costruzione o nella distruzione della propria identità: i rave, le sommosse di strada, il consumismo, il narcisismo, il suicidio, la solitudine, il sesso, le dinamiche di coppia. Attraverso modalità trasversali, nei codici della pittura, scultura, fotografia, video, performance e installazione, Nadsat ci offre una prospettiva sul futuro, perché le nuove generazioni, le loro modalità di confronto con la realtà, i loro stili di interazione reciproca, le loro percezioni, i loro immaginari, i loro linguaggi e i loro universi di senso, saranno artefici del mondo che verrà, che è già qui. L’esposizione è aperta il sabato, la domenica e i giorni festivi dalle 15 alle 19 ed è a ingresso libero.