Il pane consumato nelle mense scolastiche del Comune di Modena viene prodotto quotidianamente dal forno Trilli di Cognento. Viene impastato e cotto durante la notte per arrivare fresco alla mattina al centro pasti comunale e da qui smistato nelle scuole. Farina e olio utilizzati per l’impasto sono di origine italiana e provengono da agricoltura biologica; il lievito è naturale e sono assenti organismi geneticamente modificati. La ditta che produce il pane è in possesso della certificazione di conformità del controllo biologico e di quella per la produzione e commercializzazione di prodotti da forno.

E’ quanto ha spiegato l’assessore Adriana Querzè nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 23 aprile rispondendo a un’interrogazione in cui William Garagnani del Pd chiedeva “di essere rassicurato che nelle mense scolastiche non venisse servito pane precotto surgelato proveniente dall’Est Europa e di avere informazioni precise sul tipo di pane proposto, la provenienza e la data di panificazione”. All’origine dell’interrogazione, ha spiegato il consigliere, ci sono la premura nei confronti della salute dei ragazzi, ma anche la preoccupazione per i risvolti economici conseguenti alla diffusione di pane surgelato proveniente dalla Romania, come ampiamente riportato sui vari mezzi di comunicazione. “L’interrogazione – ha aggiunto Garagnani – vuole anche porsi il problema dell’introduzione dei migliorativi nel pane, centinaia di sostanze che ne aumentano la gradibilità ma ne determinano un impoverimento, tanto che alcuni tipi di pane sono ormai assimilati allo zucchero raffinato” e ha, infine, auspicato che il pane sia accompagnato da un’etichetta indicante i tipi di additivi contenuti.

Rispondendo, l’assessore ha sottolineato come “le condizioni poste nella gara d’appalto consentano all’Amministrazione di garantire la tracciabilità dei prodotti, di privilegiare l’utilizzo di prodotti a chilometro zero e l’alto impiego di quelli biologici, oltre che il rispetto delle norme di tipo ambientale legate a contenimento dei rifiuti, ai controlli igienico sanitari e dietetici, alla stagionalità dei prodotti, alla varietà dei piatti proposti. Infine, sollecitata da Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) che, trasformata l’interrogazione in interpellanza, ha sollevato un’unica obiezione riguardante lo smaltimento dei rifiuti, l’assessore Querzè ha annunciato “migliorie riguardanti le modalità di differenziamento dei rifiuti proposte dalla ditta vincitrice dell’appalto, che determineranno la generale diminuzione dei rifiuti e un aumento di quelli differenziati”.

L’interrogante Garagnani ha ammesso che non aveva dubbi sulla risposta dell’assessore, ma gli pareva importante farla arrivare a tutti attraverso un’interrogazione consiliare e ha ribadito l’importanza delle condizioni richieste nella gara d’appalto. Citando i dati Istat, ha evidenziato come Modena, in particolare, non importi prodotti da forno e farinacei da Bulgaria e Romania e ha insistito sull’importanza “di difendere un mestiere e tutelare una professionalità, perché si deve tornare a investire anche su questi mestieri”.