Qualcuno mi definisce l’assessore più tecnologico della Giunta (escludendo il Sindaco) ed avendo ormai da due anni la delega alla Comunicazione, mi sento legittimato ad entrare nel merito del dibattito in corso sull’acquisto di apparecchi tablet dati in dotazione ai componenti della Giunta che tanto fa gridare allo scandalo chi non ha motivazioni politiche più serie della sterile polemica strumentale. I tablet IPAD forniti agli amministratori da circa un mese sono a tutti gli effetti strumenti di lavoro, come il telefono cellulare o il Pc dell’ufficio e rientrano in un processo ampio di dematerializzazione dei documenti che questo ente ha intrapreso da tempo sia per razionalizzare costi (la carta) sia per incrementare le proprie azioni a fini ambientali; se qualcuno pensa che sia invece un giochino che si è comprato la Giunta, non solo è fuori strada, ma giudica scarsa anche la nostra intelligenza. Chi vuole usare questo tema per alimentare ed ingrassare la macchina messa a punto contro la “casta”, sbaglia di gran lunga. A costoro facciamo notare che chi fa politica in modo attivo non lo fa per arricchirsi o per profittare, ma per senso civico e passione. A chi chiede più sobrietà ai membri della Giunta ricordiamo che un assessore del Comune di Carpi percepisce 1650 euro al mese, per 12 mesi, senza TFR, e senza contributi se questo non era in possesso precedentemente di un contratto a tempo indeterminato. Forse dovremmo vergognarci anche del fatto che il Comune per consentirci di assolvere il nostro ruolo ci ha dotato di Pc fisso e telefono cellulare? Dovremmo riconsegnarli?

Chi poi cita la mancata realizzazione della festa per i bambini in piazza come contraltare della spesa fatta dalla Giunta per gli Ipad ribadisco che mescola cose che non c’entrano: la festa era infatti promossa dall’Unione delle Terre d’Argine e non dal Comune e i 5000 euro ‘tagliati’ erano per consulenze, animatori e spese per straordinari: visto che fisicamente chi organizzava la festa erano due dipendenti del Settore Istruzione dell’Unione che sono andate in pensione e grazie al Governo Berlusconi gli enti locali non possono sostituire il personale, non riusciamo più a proporre questo appuntamento alla città.

Sperando di aver chiarito la questione e di poterci confrontare seriamente sui problemi e sulle criticità che la anche la nostra città sta vivendo.

 

Simone Tosi, assessore alla Comunicazione