Forse i dirigenti di Coop Estense non l’hanno fatto apposta, ma certamente desta stupore la scelta di una data simbolica come il 1° Maggio per comunicare la disdetta del Contratto Aziendale applicato ai 5.700 dipendenti della cooperativa.

Infatti nella giornata di oggi, 27 aprile 2012, nel corso dell’incontro svoltosi a Modena, è stata comunicata la decisione del Consiglio di Amministrazione di sancire la fine del confronto per il rinnovo del Contratto Aziendale e la sua decadenza appunto dal prossimo 1° maggio.

Un’operazione, lo diciamo subito, sconcertante e del tutto priva di valore, oltre che basata sulle ennesime errate valutazioni dei dirigenti Coop.

Per questo unitariamente Filcams/CGIL, Fisascat/CISL e Uiltucs/UIL, assieme alle RSU/RSA dell’Emilia, della Puglia e della Basilicata, hanno chiesto – per ora inutilmente – l’immediato ritiro di tale gravissima decisione.

Decisione che per i dirigenti Coop è da riferirsi alla mancata accettazione da parte sindacale della proposta ultimativa avanzata dall’azienda.

Una proposta inaccettabile, un testo che avrebbe rappresentato per tutti i lavoratori e lavoratrici una riduzione di parti salariali e di diritti acquisiti.

Ogni cosa proposta dall’azienda si basava sul raggiungimento di un incremento delle vendite del 12,5% in 3 anni, dato lontanissimo da quanto ottenuto negli anni passati.

A quel dato vengono piegati i possibili incrementi degli orari individuali di gran parte degli attuali part-time e le indennità di funzione erogate a 1.900 lavoratori specializzati, che da certe sarebbero diventate variabili su base mensile al raggiungimento di improbabili incrementi di vendite ed ulteriormente riviste con una valutazione individuale totalmente in mano all’impresa.

Si prevedeva inoltre il superamento del salario aziendale per i nuovi assunti e la riduzione delle maggiorazioni per il lavoro festivo.

L’azienda non solo non ha mai risposto alla Piattaforma rivendicativa che il Sindacato aveva inviato nel giugno 2008, ma non ha nemmeno accolto le disponibilità avanzate su alcune delle tematiche sopra richiamate, a condizione che non si stravolgesse interamente il contratto aziendale.

Come detto, quello di cessare l’applicazione del Contratto aziendale, sostituendolo con un regolamento unilaterale di nessun valore, è un atto gravissimo.

Con questa decisione gravissima i dirigenti Coop vogliono cancellare una storia lunghissima di relazioni e accordi consolidati nel tempo, allineandosi a quei soggetti dell’imprenditoria che non riescono a trovare altre soluzioni alla crisi se non quella di ridurre i diritti dei lavoratori e risparmiare sul costo del lavoro.

Perché di crisi, innegabilmente si tratta. Una crisi ben rappresentata dai modesti risultati di questi anni, dall’assenza di una spinta propulsiva, da un affannosa progettazione e riprogettazione ormai senza fine, dalla venuta meno di ogni rapporto partecipativo coi dipendenti e coi soci.

Una crisi ben rappresentata dalle vicende finanziarie rese note dalla stampa in questi mesi.

Investire mezzo miliardo di euro (assieme ad altre Coop) in rischiose attività finanziarie e contemporaneamente progettare il taglio del salario dei propri dipendenti lascia l’amaro in bocca a chiunque abbia a cuore i valori cooperativi.

Le OO.SS dichiarano che il Contratto Aziendale mantiene la propria validità e deve essere data continuità alla sua applicazione.

Dichiarano un primo pacchetto di 8 ore di sciopero da effettuarsi dopo la campagna di Assemblee informative che si svolgeranno immediatamente in tutti i luoghi di lavoro.

Anche la giornata del 1° Maggio sarà occasione per informare cittadini e soci Coop di quanto accaduto, dello stato della cooperativa, delle problematiche condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici Coop Estense.