Presidente del Centro culturale Francesco Luigi Ferrari di Modena, Gianpietro Cavazza, sui risultati del voto delle amministrative del 6 e 7 maggio: “Affluenza record negativa è segno di sfiducia, ma anche la risposta dei partiti all’antipolitica è stata scarsa”.

«Chi sono quelli che hanno preferito stare a casa e non recarsi ai seggi a votare chi sono – si chiede Cavazza –? Persone a cui va bene questo stato delle cose? Sono cinici? Sono delusi dalla politica? Non hanno più speranza? Sono tanti gli interrogativi che emergono dai risultati di questo voto. Se dalle amministrative non esce una fotografia nitida degli schieramenti politici italiani e della nostra provincia, è chiara invece l’urgenza di porre rimedio a questo “rifiuto” della politica intesa in senso tradizionale, fatta con i vecchi metodi».

«Non è possibile pensare di creare sviluppo, anche economico, in un paese e in una provincia – aggiunge il presidente del Centro Ferrari – se permane e anzi cresce questo senso di sfiducia generalizzato. Il problema democratico non è soltanto un problema elettorale, ma un senso di appartenenza e di speranza nel futuro. Fa antipolitica chi ha smesso di sperare. Fa antipolitica chi non accetta il confronto, chi pretende di imporre il proprio pensiero. Chi ha ancora la capacità di indignarsi, chi favorisce relazioni e chi avanza proposte, continua a sperare e, ci auguriamo, costringe sempre più cittadini a non smettere si sperare».