S’inclina in modo deciso l’andamento del mercato immobiliare modenese: -7,1% il calo delle quotazioni delle case sul territorio provinciale e -9,4% le compravendite. “Nessuna sorpresa – fa sapere Archimede Pingiori presidente provinciale ANAMA, Associazione Nazionale Agenti d’Affari in Mediazione, aderente a Confesercenti – Le rilevazioni esposte recentemente da Tecnocasa relative al secondo semestre 2011, fotografano una situazione critica del settore immobiliare in generale e della nostra provincia in particolare che causa la crisi economica si protrae ormai dal 2007”.

Un mercato decisamente fermo dunque quello del ‘mattone’ a cui non offre sollievo nemmeno l’incremento delle richieste d’affitto. “E’ risaputo che chi è impossibilitato ad acquistarsi la casa deve necessariamente ripiegare sull’immobile in affitto. I buoni risultati da questo punto di vista però non risolvono la situazione d’immobilità del mercato. Qualche segnale confortante arriva dalla montagna e questo di per sé rappresenta una novità piccola certo ma interessante. Rileviamo infatti un incremento della richiesta, di seconde case nelle zone appenniniche, anche molto distanti dal capoluogo. Chi investe in città invece si orienta su tipologie immobiliari di piccole dimensioni da mettere a reddito”.

Anche la Montagna però non rimane che una consolazione evidenzia Pingiori: “Il quadro generale resta comunque critico e rischia di appesantirsi ulteriormente se pensiamo agli effetti depressivi, che avrà non solo l’introduzione dell’IMU, ma anche l’attesa riforma del catasto. Se avvicinerà, come pare gli attuali valori catastali a quelli di mercato comporterà un significativo aumento della pressione fiscale sugli immobili. Preoccupa poi la contrazione del valore dei mutui erogati dalle banche della nostra provincia (–27.34% nel terzo trimestre dell’anno scorso), un dato fra i più alti della Regione. Il ‘mattone’ è ancora considerato come bene rifugio e di investimento dove convogliare i risparmi. In un periodo come l’attuale in cui sembra risvegliarsi l’inflazione si continua comunque a guardare agli immobili con interesse”.

“In considerazione del fatto quindi che prospettive del settore non sono destinate a migliorare almeno nel breve periodo, c’è necessità di trovare qualche soluzione a questa staticità di mercato – conclude il presidente di ANAMA Confesercenti – A maggior ragione visto il dominare dell’incertezza generale legata al difficile momento economico. Senza contare che sarebbe opportuno da parte delle banche una maggior disponibilità nella concessione dei mutui, mentre da parte del Governo e non di secondaria importanza occorrerebbe un alleggerimento della pressione fiscale sugli immobili e soprattutto sulla prima casa”.