Il terremoto che sta mettendo a dura prova l’area Nord della nostra provincia, è un colpo pesante per le popolazioni, per il patrimonio artistico e culturale, per l’economia, per l’occupazione. Il tributo di vite umane e di operai che ha pagato la zona del “ferrarese”, si somma al centinaio di feriti ed ai quasi 5000 sfollati complessivi. In questi momenti non servono tante parole, bensì c’è da supportare il tempestivo ed ottimo lavoro che le Istituzioni, la Protezione Civile, le Forze dell’ordine, le associazioni e i volontari stanno portando avanti sin dalla giornata di ieri.

La prima cosa da chiedere al livello politico nazionale è che il decreto di riforma della Protezione Civile non sia convertito in legge dal Parlamento perché non è accettabile che i danni prodotti dalle calamità naturali siano a carico dei cittadini e non dello Stato.

Mentre a livello locale, chiunque abbia ancora il coraggio di sostenere che il progetto di un maxi deposito sotterraneo di gas a Rivara sia fattibile, dovrebbe definitivamente ricredersi.

L’evento drammatico di questi giorni conferma che tra le priorità indifferibili del Paese vi devono essere il riassetto e la messa in sicurezza del territorio, l’antisismicità per tutti i tipi di costruzioni, la sicurezza dei e sui luoghi di lavoro e la manutenzione permanente del patrimonio culturale e artistico.

La Federazione modenese di Sinistra Ecologia Libertà esprime vicinanza a tutte le persone colpite dal terremoto, impegnando i propri militanti a fornire il massimo aiuto possibile sui territori interessati (in coordinamento con i presìdi già attivi e organizzati) ed a mettere in campo iniziative di solidarietà concreta.

Occorre resistere e ricostruire, tutti insieme.

(Sel, Federazione di Modena)