La parte più bassa del comprensorio del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale, in Comune Moglia nel mantovano già duramente colpita dal sisma del 20 maggio, è stata messa in ginocchio dello sciame sismico del 29 maggio.

I danni più gravi si registrano all’impianto idrovoro di Mondine, reso inagibile a causa del crollo alla torre che contiene la cabina di trasformazione. Così sono dissestati i manufatti di alloggiamento delle paratoie a Servizio della Botte San Prospero (sempre a Moglia), dove il Cavo Emissario sottopassa il Cavo Parmigiana Moglia. Sono crollati o gravemente lesionati i manufatti di alcune chiaviche di fondamentale importanza per la regolazione dei canali (come le chiaviche della Gerra, dello Sfioratore, Emissaria Mondine). Nel corso della giornata di mercoledì si è deciso di presidiare il Parmigiana Moglia e il Botte San Prospero con due scavatori pronti a liberare i canali in caso di crolli.

Una prima conseguenza di questi danni molto gravi – al momento di difficile quantificazione sotto il profilo economico – è la sospensione del servizio irriguo per un’area della provincia modenese di 26 mila ettari che va da Novi di Modena a Carpi, Campogalliano e Soliera. Un territorio dove forte è la specializzazione per la frutticoltura, il Parmigiano Reggiano e numerose risaie.

Ancor di più preoccupa il rischio per la sicurezza idraulica del comprensorio servito dall’idrovora di Mondine, che assicura lo scolo di un territorio di 50.000 ettari, che va dall’Enza al Secchia a Nord della via Emilia comprendendo i centri abitati di Correggio, Poviglio e Carpi. Si tratta di una zona fortemente urbanizzata, caratterizzata da un’economia estremamente avanzata, in cui lo scolo delle acque superficiali nel Fiume Secchia è garantito dall’impianto di Mondine, messo fuori uso dal terremoto.

Oltre ai fabbricati anche gli argini delle zone colpite hanno ricevuto danni a causa delle importanti sollecitazioni sismiche: è per questo che il Consorzio ha abbassato il livello del Cavo Parmigiana Moglia. Singolare, anche, il fatto che il Consorzio ha effettuato manovre grazie al telecontrollo, in alcuni manufatti inagibili e nei quali non si può ora entrare per effettuare manualmente le manovre. Questo è stato possibile aprendo le paratoie dalla sala telecontrollo di Reggio. I tecnici del Consorzio sono al lavoro per una cernita completa dei danni e per individuare i interventi d’emergenza per assicurare un primo livello di servizio irriguo e di sicurezza idraulica, in caso di necessità.