Non voglio fare il guastafeste, ma dubito che la questione del deposito gas a Rivara sia definitivamente chiusa. Basta leggere il comunicato che Independent (società di diritto inglese quotata a Londra e maggiore azionista di ERS) ha diramato ieri mattina subito dopo la nota del Ministero allo Sviluppo economico.

Nella nota a firma dello stesso Grayson Nash, amministratore delegato di Independent Plc e ERS Srl (che ha sede proprio a Modena), la società, dopo le improvvide dichiarazioni rilasciate dallo stesso Nash all’indomani della prima scossa del 20 maggio, si dichiara “profondamente triste” per le perdite di vite umane e per le distruzioni che hanno interessato e interessano l’area del progetto di deposito sotterraneo.

Seguono alcune considerazioni sulla sismicità del territorio, che francamente sembrano contraddire le teorie negazioniste finora esposte dalla società. Tralasciando gli interrogativi su questo cambio di rotta, merita attenzione la conclusione del comunicato che spiega come la stessa area è oggetto da parte delle competenti autorità di studi approfonditi, che richiederanno tempo e approfondimenti e per i quali ha già reso disponibili i dati e le risultanze degli studi in suo possesso già effettuati in relazione al progetto. La società si attende quindi una “interruzione” (pause) per il progetto, che considera “ragionevole” (understandable) date le circostanze.

Pare quindi evidente che Independent Plc (amministratori e azionisti compresi) continuerà a battersi in ogni sede per portare avanti il progetto e non lascerà nulla di intentato per difendere un investimento finanziario, che solo negli ultimi giorni ha già subito perdite del 10% del valore delle azioni Independent.

Anziché guardare alle perdite, ritengo che potrebbero però considerare un altro aspetto molto importante.

Tenuto conto che la società ha sempre dichiarato la disponibilità ad investire 20 milioni di euro per approfondire le indagini sulla fattibilità del progetto, gli ultimi luttuosi eventi hanno dimostrato inequivocabilmente che il deposito di gas non è realizzabile proprio a causa della sismicità del territorio. Il sisma ha quindi dimostrato a costo zero le conclusioni alle quali sarebbe pervenuta l’indagine richiesta. Di conseguenza ERS e Indipendent dovrebbero essere riconoscenti ai cittadini, al Comitato No Gas e alle Istituzioni (Regione, Provincia e Comuni) che con la loro opposizione hanno, di fatto, consentito di risparmiare i 20 milioni di euro preventivati. A questo punto in una logica puramente economica, ma anche umanitaria viste le circostanze, ERS e Indipendent potrebbero devolvere almeno una parte di questo risparmio ad investimenti per la ricostruzione di questi territori devastati dal terremoto.

Dante Mazzi, capogruppo PdL in Consiglio provinciale di Modena