Circa una sessantina di persone hanno assistito alla mattinata dei lavori organizzata dall’amministrazione comunale sabato 9 giugno nella Rocca dei Boiardo e dedicata a Pier Paolo Pasolini, dal titolo Fratello selvaggio: Pier Paolo Pasolini e i giovani. Dopo i saluti dell’assessore Giulia Iotti, si è tenuta l’introduzione a cura del giovane studioso scandianese Gian Maria Annovi, che ha curato la giornata scientifica di studi pasoliniani. Interessante l’apertura di Annovi, nella quale peraltro dà lettura di un passaggio di Pasolini, dove il poeta cita Scandiano e racconta del primo giorno di scuola. Protagonista il trenino di Scandino, considerato dal poeta, nella sua breve permanenza nella terra boiardesca, teatro di amori e relazioni sociali. “Mi atterriva quel gruppo di habitué – scrive Pasolini – : un fatto che per me era disperatamente nuovo, l’essere su quel treno, a Scandiano”.

A seguire, ha preso la parola Marco Antonio Bazzocchi, ordinario di letteratura contemporanea all’Università di Bologna, che ha tracciato un quadro sulle figure dei giovani, così come raccontate dal poeta.  Pasolini delinea i tratti di giovani allegri, capaci di non darsi pensiero delle bruttezze del mondo. Il giudizio di Pasolini appare spietato: gli innocenti non possono rimanere in questo stato di grazia, quando nel mondo si presenta il male. E’ come mostrare una colpa. La gioia, l’allegrezza, sono sentimenti che si perdono nella dimensione del reale. Interessante anche il ritratto dei giovani che stanno per invadere Roma e l’Europa, e che risale agli anni 60:  giovani stranieri che portano guerra e bellezza.  Hervè Joubert Laurencin de L’Universitè de la Picardie, da 25 anni impegnato nella diffusione in Francia dell’opera di Pier Paolo Pasolini, ha sottolineato invece le relazioni familiari e la profondità dell’amore per il fratello Guido, con la lettura di testi e la loro interpretazione.  In generale, per Pasolini, il ritratto del giovane rappresenta la cancellazione di ogni vincolo familiare, poichè figlio e padre di una famiglia che non esiste realmente: è un discorso sterile che si consuma tra uomini.  Di grande interesse anche gli interventi di Franco Zabagli, dedicato a Pasolini e la zoventut’ e dello stesso Gian Maria Annovi, che ha relazionato su Il ragazzo col fiore in bocca, autoritratto evocativo del poeta , che ne riassume il pensiero sui giovani, e sul suo rifiuto ad essere indicato come ispiratore culturale del ‘68.

Il Sindaco Alessio Mammi ha curato l’apertura dei lavori pomeridiani, mettendo in rilievo la grande e reciproca influenza che i letterati e gli uomini di cultura attraverso i secoli hanno saputo garantire a Scandiano. Al centro poi della seconda sessione dei lavori, la relazione del filosofo Gianni Vattimo, dal titolo Pasolini cattivo maestro.