Sono stati complessivamente 2.210 i mirandolesi ai quali l’Amministrazione comunale ha trovato una sistemazione, in seguito ai due terremoti del 20 e 29 maggio scorsi. Di questi 1.154, (il 52 per cento), sono italiani, mentre 1.056 (il 48 per cento) sono stranieri. In particolare sono state ospitate oltre 1.600 persone presso i cinque campi mirandolesi “Friuli”di via Pietri, “Friuli 2” di Quarantoli, “Valle d’Aosta” di via Toti, “Anpas” di piazzale Costa, “Piemonte” di San Giacomo Roncole. La percentuale di famiglie italiane nei campi è del 40 per cento, mentre gli immigrati sono il 60 per cento degli ospiti. Gli stranieri, del resto, abitavano gli edifici più vecchi del centro storico o fatiscenti abitazioni rurali, che sono stati i primi a risultare inagibili. Da notare inoltre che agli immigrati manca quella rete di amici e parenti alla quale sono ricorsi tanti cittadini mirandolesi.

Le etnie straniere più presenti nei campi sono la marocchina, con 349 persone (23 per cento) e la tunisina con 125 residenti (8,5 per cento), seguiti da 120 cinesi (8,1 per cento), 69 indiani (4,7 per cento), 44 pakistani (3 per cento), 36 moldavi (2,4 per cento).

La fascia di residenti più numerosa per età è quella che va dai 31 ai 40 anni, con 288 persone (il 18 per cento), seguita da quella 41- 50 (284 persone, 17,8 per cento) e da quella 19 – 30 (241 residenti, 15, 1 per cento). Elevata la presenza di bambini che da 0 a 3 anni sono 99, il 6,2 per cento dei residenti, mentre quelli dai 4 ai 5 anni sono 62, il 3,8 per cento e quelli della fascia 6 – 11 sono 164, il 10 per cento.

Bassa invece la percentuale delle persone al di sopra dei 70 anni: 54 (3,3 per cento) dai 71 agli 80, mentre sono 38 (2,3 per cento) gli ultraottantenni.

Altre 290 persone, delle quali un terzo stranieri, sono state poi collocate presso alberghi, mentre 320 anziani, tutti italiani, sono ospitati in strutture protette.

Al momento i 2.366 residenti del centro storico di Mirandola, su una popolazione complessiva di 24.720 persone, risulta sfollata, visto che tutto il centro è zona rossa, nella quale non è possibile accedere.

L’Amministrazione presta, poi, assistenza e collaborazione ai tre campi organizzati nelle frazioni di Gavello, San Martino Spino e Mortizzuolo dalle locali associazioni di volontariato, fornendo anche acqua, cibo e servizi ai campi spontanei sorti in varie zone della città. Vengono infine distribuiti complessivamente 2 mila pasti al giorno.