“Oggi siamo a presentare – ha affermato Luca Ghelfi, consigliere Provinciale PdL, durante la conferenza stampa di questa mattina – alcune proposte del PDL, a livello nazionale e locale per aiutare i territori terremotati. Oggi a Roma c’è una riunione dei parlamentari e consiglieri regionali del PDL dove si discuterà della proposta di emendamento al decreto del 6 giugno che dispone la sospensione delle tasse fino al 30 settembre prossimo per le aree terremotate. La nostra proposta è di abolire l’IMU per chi ha avuto danneggiata la casa. Permettere di fare i lavori consentirà di recuperare con le tasse pagate dalle imprese e l’iva il mancato introito.

A livello locale invece abbiamo proposto l’emissione di Buoni Obbligazionari Provinciali per finanziare progetti specifici di ricostruzione, come un nuovo piano di edilizia scolastica, o – attraverso la revisione del PAL – un nuovo ospedale nella Bassa, che sostituisca quelli lesionati, magari mettendo a reddito le aree su cui si trovano, centrali rispetto alle città di appartenenza”.

Bruno Rinaldi, consigliere regionale, concorda sul progetto e aggiunge: “Avremmo potuto cercare la contrapposizione – afferma – al contrario cerchiamo oggi la collaborazione e il confronto su proposte concrete. Niente gioco delle parti, ma vorremmo trovare un accordo per fare qualcosa da subito”.

E Giovanni Gidari, consigliere comunale a Castelfranco e responsabile politiche sociali del partito, ricorda che “questa tragedia deve diventare una nuova ripartenza per il territorio. Dobbiamo sburocratizzare la ricostruzione, e fare attenzione ad evitare che diventi l’occasione per le imprese per delocalizzare”.

Le conclusioni della conferenza sono state affidate ad Alessandro Lei, coordinatore vicario del PDL provinciale: “Tutto quanto descritto oggi risponde ad un’unica filosofia di fondo – ha affermato Lei – lasciamo in tasca ai modenesi il denaro, perché, come avvenuto in Friuli, nessuno meglio di loro sa cosa deve fare e come farlo. Poi arriveranno anche gli aiuti, ma lasciare loro le risorse a disposizione da subito, è il modo migliore per dare tempo alla burocrazia di lavorare senza fermare l’azione di ricostruzione. In modo che l’operosità degli emiliani possa emergere e ripartire”.