Il duomo di Modena, chiuso a scopo precauzionale dopo le scosse di terremoto delle scorse settimane, ha riaperto i battenti. ”Un segno di speranza” per le popolazioni terremotate dell’Emilia, come l’ha definito l’arcivescovo di Modena-Nonantola, monsignor Antonio Lanfranchi, che per la riapertura ha scelto il 12 luglio, anniversario dell’inaugurazione della cattedrale capolavoro dello stile romantico del Dodicesimo secolo e patrimonio dell’Unesco.
”I modenesi amano molto il loro duomo – sottolinea monsignor Lanfranchi – e guardano a questa nuova apertura come a un segno di speranza”.
Il terremoto del 20 e del 29 maggio ha fatto ingenti danni al patrimonio ecclesiastico. ”Nella Bassa Modenese sono almeno 50 o 60 le chiese distrutte o danneggiate – osserva l’arcivescovo di Modena – ci vorra’ molto tempo per rimetterle a posto”.