Apprendiamo dalla stampa che l’associazione El Huda, ancora priva di una propria sede, chiede di potere utilizzare uno spazio pubblico in via Regina Pacis per montare una struttura mobile in modo da poter celebrare le funzioni religiose del Ramadan. Il sito oggetto della richiesta è quello dove già avvengono gli incontri rituali del venerdì. La domanda, presentata da tempo, è tutt’ora senza una risposta da parte dell’amministrazione. Visto l’avvicinarsi del 20 luglio, inizio delle celebrazioni per la comunità musulmana, il Pd chiede al Comune di risolvere quanto prima la situazione.

La Giunta, sempre secondo quanto riferito dalla stampa, avrebbe intenzione di negare lo spazio richiesto, perché adibito a parcheggio per automezzi pesanti di transito a Sassuolo durante tutta la settimana. Se così fosse, chiediamo all’amministrazione di trovare nel più breve tempo possibile una soluzione alternativa, magari uno spazio limitrofo a quello richiesto. L’associazione è intenzionata a pagare, come chiunque altro, la tassa di concessione di luogo pubblico. Anche alla luce di questo impegno, ribadiamo che un rifiuto da parte dell’amministrazione sarebbe da considerarsi incostituzionale.

La libertà di culto è un diritto fondamentale ed è compito delle istituzioni porre in essere tutte le azioni possibili affinché sia nei fatti garantito a tutti i cittadini. Abbiamo assistito, recentemente, al riacutizzarsi di certe impostazioni propagandistiche ed intolleranti da parte dell’amministrazione sassolese. Prendiamo ad esempio le recenti affermazioni di Menani su via Cavour e sui presunti furti degli aiuti ai terremotati: queste uscite confermano che si vuole alimentare lo scontro invece di aprire un dialogo. E’, invece, necessario avviare un tavolo di confronto sulle tematiche in questione, a cui sedersi senza pregiudizi ideologici, ma con l’obiettivo di risolvere i problemi sorti in questi anni. E’ l’unico modo per garantire pari dignità al diritto di culto per tutti i cittadini sassolesi.