Chiude la palestra in via Manara a Santa Croce a Carpi che ospitava una quarantina di sfollati quasi tutti di Novi, in parte rientrati nelle proprie abitazioni dopo le verifiche di agibilità e in parte trasferiti nei campi di Novi, mentre nei prossimi giorni è prevista una riorganizzazione in alcuni campi e strutture a Carpi, Cavezzo, S.Possidonio e S.Felice sul Panaro.

Complessivamente nel modenese i cittadini sfollati ospitati in campi e strutture della Protezione civile sono scesi dai quasi nove mila di giugno a 6354 di lunedì 16 luglio.

Le verifiche sull’agibilità, infatti, stanno consentendo a tanti cittadini di rientrare nelle proprie abitazioni lasciando le sistemazioni in tenda o nelle altre strutture messe a disposizione dalla Protezione civile dopo le scosse del 20 e 29 maggio.

Tutte le procedure relative all’assistenza alla popolazione sono gestite dalla funzione “assistenza alla popolazione” del Centro coordinamento provinciale (Ccp) di Marzaglia che fornisce, tra l’altro, ogni giorno alla Dicomac di Bologna l’aggiornamento delle presenze in campi e strutture del Ccp segue inoltre le richieste di forniture alimentari che arrivano dei Centro operativi comunali e mantiene costantemente i contatti con diversi grandi ditte che hanno dato la disponibilità a forniture gratuitamente i loro prodotti.

I campi con tende sono attualmente 26 e le strutture (palestre, centri civici, biblioteche) utilizzate sono scese a cinque (erano 20 a metà giugno).

Risultano in calo anche le presenze alberghiere per le quali è in corso il censimento a livello regionale.

Finora, inoltre, sono stati trasferiti in strutture della provincia di Modena e dei territori vicini oltre 1.600 anziani e disabili non autosufficienti che si trovavano in residenze o abitazioni che dopo il sisma sono state giudicate non sicure.